CAGLIARI. È vasta circa 6 mila metri quadrati l'area sequestrata dal Corpo forestale nelle sponde dell'area protetta dello stagno di Santa Gilla. Un'area nella quale i Forestali hanno accertato negli ultimi mesi numerosi episodi di deposito di rifiuti, anche pericolosi, in parte dati alle fiamme e in parte sversati nel terreno.
Nell'ambito di una serie di controlli portati a termine nel corso del mese di settembre lungo le sponde della laguna, gli agenti hanno intercettato un autocarro pieno di rifiuti provenienti da demolizione edile: fermato e interrogato sulla provenienza e la destinazione del carico, l'autista aveva dichiarato ai forestali di essere diretto in località Correinas, rifiutandosi di fornire altre informazioni. “Il suggerimento ricevuto - spiegano gli uomini del Corpo forestale – era quello di colmare alcune pozze d’acqua". Non era tuttavia di pozze d'acqua che si trattava "ma del tipico acquitrino lagunare, dove vegetano numerose varietà floristiche protette e trovano rifugio altrettante specie faunistiche minacciate di estinzione”.
Alla luce di questi fatti, gli uomini della stazione di Cagliari hanno effettuato nelle scorse settimane una serie di rilievi da inoltrare agli enti competenti, accertando una situazione di grave pregiudizio per l’ambiente, dovuta alla presenza di numerosi punti dove di recente era stata data alle fiamme un’ingente quantità di materiale. L’area interessata dal fenomeno, circa 6 mila metri quadri, si trova nella fascia di circa 50 metri dalla sponda dello stagno, per una lunghezza di circa 120 metri.
All’interno di quest'area sorgono sette baracche, alcune presenti da lungo tempo, costruite con materiale di risulta - pannelli metallici e lastre ondulate di eternit - derivanti da demolizioni edili. Nel sito sequestrato, il sistematico riversamento di rifiuti inerti e non, ha impedito lo sviluppo della vegetazione, con grave danno all'ambiente. Circostanza ancora più grave se si considera il fatto che l'area è è sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, in quanto compresa nella fascia dei 300 metri delle sponde dello stagno di Santa Gilla, in un Sito di interesse comunitario (Sic) e in una Zona di protezione speciale (Zps).
Questa mattina il personale del Corpo forestale ha effettuato ulteriori accertamenti nelle aree circostanti, rilevando che qualcuno - presumibilmente allo scopo di evitare ulteriori sequestri, ha provveduto a bonificare spontaneamente il terreno rimuovendo i rifiuti.