CAGLIARI. In Sardegna resta al 21 per cento il tasso di occupazione dei posti letto disponibili in terapia intensiva. C'è un nuovo ingresso ma il saldo delle postazioni in area critica occupate è di 43. Un numero ben al di sotto della soglia del 30 per cento che ha portato la Sardegna in zona arancione. Ma questi dati verranno presi in considerazione nel monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di venerdì 5 febbraio, quando potrebbe arrivare la riclassificazione. Salvo che a Roma, dove il governo è caduto, non si decida di accogliere le istanze della Regione, presentate con un dossier che è stato preparato dall'assessorato regionale alla Sanità. Questo consentirebbe la riapertura anticipata delle attività chiuse, come bar e ristoranti, ma anche la circolazione tra comuni.

In attesa di capire se diventerà realtà un'ipotesi che al momento appare remota, ci sono i dati riportati dal bollettino quotidiano dell'unità di crisi regionale, che evidenzia un nuovo incremento delle positività registrate in 24 ore: i nuovi casi in Sardegna sono 252, emersi dalla processazione di 6.877 test, antigenici e molecolari. Numeri che incrociati portano al 5,7% il tasso di positività. A trascinare in alto gli indicatori è ancora una volta la provincia di Sassari, con 109 positività accertate. Segue la città metropolitana di Cagliari con 52, poi Nuoro con 48, 26 a Oristano e 16 nel Sud Sardegna.
Torna a crescere anche il numero delle vittime, sette in 14 ore. Mentre c'è anche un leggero incremento dei pazienti ricoverati in reparti non intensivi: sono 471 in totale, 3 in più rispetto a ieri. Alto, per fortuna, il numero dei guariti: addirittura 564 nell'arco di una giornata. Il numero dei sardi in isolamento domiciliare diventa così 16.034.