CARBONIA. "Se i pazienti positivi non verranno trasferiti entro lunedì bisognerà sospendere tutte le attività del pronto soccorso e quelle ordinarie e programmate". Al Sirai di Carbonia la situazione si fa sempre più preoccupante: lo conferma un documento inviato dai direttori e responsabili dell'ospedale, Viviana Lantini, Mauro Mantega e Antonio Tuveri, alla dirigenza sanitaria, in cui si chiede il trasferimento immediato dei positivi, bloccati ancora nei reparti, per evitare il tracollo della struttura, già "in sovraccarico lavorativo". L'alternativa prospettata? La chiusura del pronto soccorso e la sospensione di tutte le altre attività programmate. Nell'ospedale poche settimane fa sono esplosi focolai di contagiati, che hanno coinvolto i reparti di Medicina, Chirurgia e Ortopedia, con casi positivi anche tra il personale sanitario, fatto che "ha complicato una già precaria situazione di carenza di organico".
"Considerata questa grave condizione che sta determinando un notevole sovraccarico lavorativo - si legge nel documento - si propone, in primo luogo, il trasferimento di tutti i pazienti positivi che, attualmente, riscontrano numerose difficoltà a causa della carenza di PL presso i Presidi Covid".
Ma "qualora il trasferimento non dovesse essere possibile entro lunedì 11 gennaio", continuano i medici, "in via del tutto straordinaria e in assenza di altre valide alternative, sono state elaborate le seguenti proposte: la temporanea sospensione di tutte le attività del Pronto soccorso del Sirai e centralizzazione di tutte le attività urgenti al Pronto soccorso del Cto con potenziamento dell’organico medico ed infermieristico proveniente dal Pronto soccorso Sirai, la sospensione di tutte le attività ordinarie e programmate, il trasferimento dei medici ed infermieri della chirurgia, ortopedia, urologia e del blocco operatorio alla piastra chirurgica del Cto, la presenza di un cardiologo h24 al Cto per eventuali urgenze e consulenze".