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CAGLIARI. Un'arringa fiume quella del Pubblico Ministero che stamattina, dalle 9,30, per quattro ore, ha raccontato alla Corte d'Assise del tribunale di Cagliari le vicende che hanno portato Igor Sollai oggi in carcere, premendo sulla Premeditazione. Una ricostruzione quella del pm Marco Cocco, che ripercorre non solo l'omicidio di Francesca Deidda, ma spiega anche come le indagini si siano complicate a causa di bugie e azioni di Sollai.
L'autotrasportatore di Assemini avrebbe addirittura tentato di incolpare il fratello di Francesca, Andrea, per poi suggerire una possibile affiliazione a sette religiose alla "Charles Manson". Quello di Sollai è stato definito "Il balletto delle menzogne", tutte smontate dal Pm. Si è parlato inoltre della metodologia dell'omicidio e del tentativo, già nei mesi precedenti a maggio 2024, di ottenere del cianuro.
Cocco ha definito il caso così: "Una storia semplice. Come la storia di tutta la vita di Francesca. E la conosciamo nonostante i depistaggi di Igor Sollai. Le prove sono dirette e inequivocabili. Come sappiamo che il 10 maggio ha preparato pollo e patate per cena".
Il pm ha chiesto quindi l'ergastolo con l'isolamento diurno per un anno.
FRANCESCA. Di Deidda il pm Cocco racconta: "Francesca è riservata, vive per il marito. Non va in palestra, non usa i social. Stimata sul lavoro, considerata la più brava. Col fratello non si parlava da tempo, dopo la morte con i genitori per via della casa dei genitori e di una somma non corrisposta, nasce un'incomprensione. La domenica con Sollai sono soliti fare passeggiate, magari a Marina piccola. Ad agosto 2024 sarebbero dovuti andare in Olanda". "Il 10 maggio lei era al Call center dalle 14 fino alle 20 circa. A detta della collega era felice, ma nei giorni prima era preoccupata: aveva scoperto in quei giorni che a Igor arrivavano messaggi sospetti. Sospettava un tradimento. Ma il 10 maggio era serena. Alle 20,30 mangiano il pollo e le patate preparate la mattina".
Amava il suo gatto, Cocco lo sottolinea. "E il gatto è importante. Per Dandy, così si chiamava, morto a fine 2023, per un attimo anche Sollai si commuove. Solo una volta, solo quel giorno parlando del gatto", spiega Cocco ricordando i colloqui con lui. "Il gatto è uno dei protagonisti della storia".
IGOR SOLLAI. Su Sollai Cocco dice: "Lavora dal lunedì al venerdì, come autotrasportatore. Dalle 5 del mattino. Va spesso in zona Arbatax, Ogliastra. L'otto maggio, mentre la moglie si preoccupava del tradimento e si confidava, lui cerca su internet come nascondere un corpo e come fare velocemente un fosso. Ha cercato di cancellare i dati con programmi appositi. Dirà che voleva informarsi su un ritrovamento di resti umani nella sabbia. Ma quel caso avviene il giorno successivo"."Il 9 maggio attraversando la ex 125 si fermerà due volte per alcuni minuti. Lo si vede nel gps. Successivamente acquista una mazzetta da un chilo e cerca su internet alle 16: 'ministero del lavoro dimissioni'".
Tempo prima, per l'accusa, a febbraio Sollai si sarebbe informato con amici per capire come dimettersi online. Aveva motivato la richiesta spiegando che un amico del fratello voleva andare in Olanda licenziandosi prima. In realtà Daniel Sollai, secondo le trascrizioni dirà: "È una delle solite cazzate di mio fratello, escludo che un mio amico abbia chiesto questo a Igor. Penso si prenderà la premeditazione". Ignazio, il padre avrebbe aggiunto: "Molto spesso Igor dice cose che non sono vere". Per Cocco l'atteggiamento della famiglia di Sollai è stato irreprensibile e aggiunge che i genitori hanno detto sempre la verità: "Sollai con un solo omicidio ha fatto più vittime", riferendosi ad amici e familiari di lui.
LE BUGIE. Il Pm, è chiaro, non crede nemmeno alla confessione: secondo la sua tesi è stato tutto premeditato, addirittura da gennaio. Dal 2023 Sollai inizia la relazione con un'altra donna. Anche lei ha fornito prove, nello specifico una agendina dove i due scrivono e commentano la loro relazione, da qui si scoprono altri dettagli. Secondo Sollai, lo dice in uno dei colloqui, Deidda sapeva dell'amante di lui da natale 2023. "Lui disse di averglielo confessato a Francesca". Ma anche questo, per il pubblico ministero è falso. I dettagli non tornano, perché solo a maggio 2024 Deidda si insospettirà. "A proposito di bugie, Sollai fa credere all'amante di essere in crisi da tempo e la convince di essere già in procinto di separarsi. Ma la crisi è unilaterale, Francesca non sapeva nulla. Lei viveva per lui. Addirittura Sollai, parlando con l'amante, le indica l'avvocata Pirarba come la sua legale nella separazione. Cosa non vera, perché Pirarba non sa nemmeno che lui è sposato. Lui era stato assistito per un altro caso".
Nessuno nella famiglia di lui sospettava nulla. Solo il 7 maggio Sollai ha chiamato Daniel, informandolo della crisi, cosa che lascia stupefatto il fratello. Secondo il Pm il tempismo di questa comunicazione è un'ulteriore prova della premeditazione. Per coprire le sue tracce Sollai avrebbe quindi cancellato le chat, e poi disperso il telefono di Deidda.
PREMEDITAZIONE. Il 10 maggio, nel pomeriggio, Sollai va da Pittarello con l'amante. "Sollai voleva acquistare un borsone e lo trova poco dopo in un altro negozio. Lo paga 16 euro. E ce lo conferma l'amante". La motivazione data quel giorno? "Voleva inviare oggettistica a Daniel". E Daniel Sollai, di nuovo, quando interrogato, sbugiarda il fratello: "Sono più le cazzate che dice della verità", avrebbe detto ai carabinieri. "Non ne so nulla". Sollai quel 10 maggio dirà all'amante che presto saranno liberi, entro poco tempo lascerà Francesca. In realtà lui la ucciderà poco dopo. Ma le bugie per il Pm non finiscono qui. Il 10 maggio Sollai torna a casa e si cambia: indossa gli abiti dal lavoro, scarpe anti infortunistiche e felpa blu notte. Lui avrebbe dichiarato che voleva fare "lavoretti" dopo cena. In realtà, secondo l'accusa, non farà lavoretti. Compierà un omicidio. In attesa dell'arrivo della moglie fa delle ulteriori ricerche online: "Ha cercato informazioni sui colpi in testa, sull'omicidio Matteuzzi, sulla t-zone, il punto dove colpire con il martello per spegnere una persona". Addirittura legge articoli legati al "manuale dell'omicida maldestro" e altri testi sulla crudeltà dell'omicidio e la decomposizione di un corpo in un sacco. Quando Cocco arriva alla descrizione dell'omicidio la già silenziosa corte d'Assise a Cagliari si ammutolisce. Dettagli già noti, ma inquietanti. Specie oggi, quasi all'anniversario.
"Quando Francesca muore sono le 21:30. Lui prende il borsone acquistato, mette dentro Francesca e avvolge il capo di Francesca con un asciugamano. Pulisce le tracce di sangue più evidenti. Trasporta il borsone e lo carica sulla Yaris, di lei. Passa dalla stradina secondaria. Ora sono le 22,30. Spegne il cellulare e lo riaccende dopo un'ora. Stavolta si trova a San Vito. Va direttamente in quel punto, il chilometro 46,400, in prossimità del ponte romano dove si era fermato il giorno prima. E poi Daniel Sollai ha raccontato in seguito: "Con mio fratello ci fermavamo in viaggio lì per fare i bisogni, quando eravamo con nostro padre". Sollai conosce così bene quel posto, che ci va al buio".
DOPO L'OMICIDIO. All'amante scriverà: "L'ho lasciata". Poi, come racconta il Pm, "nella notte continua le ricerche su come licenziarsi. Poi consulta Facebook e controlla ulteriori informazioni sulla morte". E poi la mattina dopo, si finge Francesca comunicando le dimissioni. Ancora dopo torna al ponte romano per migliorare occultamento. Sollai nei giorni dopo fa ancora ricerche, come quelle legate all'odore di cadavere. Cerca anche immagini ad alta definizione di cadaveri e livor mortis. "Ma perché fare queste ricerche, anche impegnative? Non lo so, ma il sospetto mi è venuto". Poi si è liberato di alcuni oggetti personali, sempre nelle campagne della ex 125. Tra questi il bite.
Sollai, dopo aver dato spiegazioni agli amici (dice che vogliono cambiarla) riesce a vendere la macchina di Francesca premurandosi di consigliare "una bella igienizzata" al nuovo proprietario. Non riesce a vendere il divano, ma prova a cambiare la gomma piume. "Il gatto ha perso sangue", spiega. Ma Dandy era già morto da tempo. Successivamente compra la rete, le fascette e le piante per migliorare l'occultamento.
"A fine maggio usa e sposta il cellulare di Francesca per farla apparire viva", racconta ancora il Pm. E a questo punto chatta con Andrea, il fratello di lei, e chiederebbe a lui i soldi della casa dei genitori. Non una cifra specifica, "Quello che hai". Ma Andrea Deidda, come le colleghe di Francesca, si convincono dei sospetti. Con un trucco le colleghe lo smascherano: scrivono al telefono di Francesca di una fantomatica Giulia dell'ufficio che si sarebbe licenziata. Questa Giulia non esisteva, ma Sollai, non sapendolo, abbocca.
STORIA SEMPLICE, INDAGINE COMPLESSA. "Ma perché ad una storia semplice è corrisposta un'indagine complicata?", conclude Cocco. "Ci è voluto tanto perché l'indagine è stata laboriosa. Il piano criminale, la dissimulazione, inquinamento delle indagini. Sollai ha scelto di uccidere una donna eccezionale, come ha detto lo stesso Sollai. Lui ha preferito uccidere la moglie, piuttosto che separarsi. Voleva i soldi, voleva le case. Ma quando lo aveva deciso? Almeno tre mesi prima". E in un messaggio scritto da Sollai spiegando i problemi della separazione, Cocco racconta che lui "voleva tenere la casa, fonte di guadagno se messa in affitto". Vengono fuori altre ricerche fatte in precedenza, verso gennaio: aveva cercato di acquistare cianuro. "E l'immagine del cianuro è cerchiata in blu da Sollai in un'immagine". A febbraio aveva poi chiesto al fratello Daniel di acquistare per conto suo il cianuro. "Mi serve per lucidare i metalli. Lo usano anche in gioielleria", avrebbe scritto Sollai. Versione poi riproposta anche durante alcuni interrogatori. "Se lo ordino io me lo fermano. Lo compri e me lo mandi. Mi serve con una certa urgenza", scriveva al fratello. Aveva cercato però altri medicinali nocivi. Sollai cercando giustificazioni avrebbe raccontato che con un orefice egiziano aveva discusso della tecnica di pulizia. Ma non ci sono tracce di contatti del genere nel cellulare. "Ci sono invece ricerche come "Suicidio per cianuro", "incidente domestico", e dati statistici sulle morti in casa.
MOVENTE. La polizza a vita. C'era, da 100mila euro. Sollai non la nomina mai, nemmeno con l'amante. Nomina invece un "inconcepibile accordo prematrimoniale che frutterebbe 100mila euro. E nei primi mesi del 2024 cita questa cifra, senza dire che si tratta di un'assicurazione", dice Cocco. Millanta di aver parlato con l'avvocato, Pirarba, su questa clausola che non esiste. "Questa attesa è esclusivamente per noi, dice. Con i soldi ristruttureranno una casa come piace a lei". E a maggio Sollai tuona: "Chiudo la storia entro questo mese".
ERRORI E BUGIE DI UN'INDAGINE SAGACE. "Ho sbagliato durante le indagini, diverse volte. Ho pensato che lui l'avesse strangolata. Un lavoro pulito, ci avrebbe anche messo in difficoltà. Invece no, non lo conoscevo abbastanza. Questo perché gli manca il coraggio di guardare negli occhi la persona che stava uccidendo. E invece ha colpito lei con una mazzetta, diverse volte, sfigurandola. Lo abbiamo sentito 15 volte prima della confessione".
La prima volta già la sera del 31 maggio, quando dopo la denuncia di scomparsa ad opera del fratello di Francesca, Andrea. "Già la sera ci dice bugie", aggiunge Cocco. "Aveva dato una storia credibile che vedeva anche lei impegnata in una relazione. E forse lei si era rifugiata da lui". E poi, dopo qualche giorno, suggerendo il "movente principe" tenta di incolpare il fratello di lei, Andrea. D'altronde, ad avvallare questa versione, c'era la questione dei soldi e della casa. Gli inquirenti, nonostante le indicazioni di Sollai, si insospettiscono: "Sollai faceva la bella vita", dice Cocco. E nonostante la scomparsa della moglie, lui invitava l'amante a casa e si era comprato una nuova auto. Una Audi Q3. "Questo non ci convinceva e lo richiamiamo". A questo punto Sollai avrebbe indicato una setta "alla Charles Manson" alla quale Francesca aveva aderito dopo il viaggio in Grecia e in seguito alla morte di Dandy. "Sollai ha dato un racconto ricco di dettagli. Ha lavorato di immaginazione, ma anche di testa. Lui aveva capito di essere tracciato e ha suggerito che i suoi spostamenti della sera del 10 maggio fossero dovuti proprio a quella setta. Lui affermava di averla accompagnata al Diverland, dove la setta aveva la sua base". E addirittura prevedendo possibili domande spiegava: "Francesca era sdraiata dietro per il dolore alla gamba. Dalle telecamere di San Sperate non si vede per quello". Più tardi Cocco dice di rimanere di nuovo sorpreso in un'altra occasione: quando Sollai annuncia di voler confessare. Un atto, questo, dovuto ad un "cammino di fede".
L'ULTIMA VERITÀ. "Ho dovuto aspettare poco per capire la verità dietro il percorso di fede". Dice Cocco. E poi svela un'intercettazione di Igor, al telefono con la madre. Un'intercettazione in cui Sollai si dice pronto a dirsi colpevole per "salvare il salvabile" e scegliere "il male minore".
SOLLAI IN CELLA. Sollai ha ascoltato tutto, in cella, dentro la gabbia nell'aula della Corte d'Assise. Raramente si è mosso, raramente ha sussultato. Forse mai. Nemmeno quando l'accusa di non aver avuto coraggio nemmeno nell'omicidio della moglie lo ha raggiunto. Ha ascoltato, talvolta si è consultato con l'avvocato Demurtas. Nessuna lacrima. Lo stesso però potrebbe dirsi del pubblico, rimasto in silenzio, religioso, ascoltando la ricostruzione di Cocco, durata più di 3 ore. Perché la sensazione è quella di arrivare alla fine di una storia durata troppo a lungo, in attesa di una condanna che, al contrario, non durerà mai abbastanza per chi è direttamente coinvolto in questo racconto.