CAGLIARI. Niente permesso di soggiorno perché il reddito da lavoro autonomo non è sufficiente. Così la Questura di Sassari - con due differenti pronunce - aveva negato nell'ottobre 2016 il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo a due cittadini bengalesi, E. M. e D.M., giudicando il reddito minimo da loro dichiarato insufficiente “per proseguire nel regolare soggiorno in Italia”. Una decisione fortemente contestata dai due lavoratori bengalesi, che avevano immediatamente deciso di far ricorso al Tar Sardegna.
A supporto delle sue pronunce, il questore turritano segnalava poi presunte irregolarità nelle dichiarazioni dei redditi presentate da entrambi: due diverse dichiarazioni con importi differenti per il 2014 - oltre a una evasione fiscale e contributiva “assoluta e ripetuta nel tempo” - per uno, e il mancato versamento dei contributi obbligatori nel caso dell'altro.
Annullando entrambi i decreti della Questura sassarese, il Tar accoglie l’eccezione - avanzata dai due cittadini bengalesi - secondo la quale, trattandosi non di primo ingresso sul territorio nazionale ma di rinnovo del permesso, il limite del reddito minimo dei lavoratori non appartenenti all'Unione europea vada parametrato sulla “capitalizzazione annua dell’importo mensile per l’assegno sociale”: un importo inferiore, superato da entrambi i ricorrenti. Il ministero peraltro - contesta il Tar - non ha presentato prove concrete a dimostrazione della presunta evasione di E.M., dal momento che mancano “tutti gli adeguati accertamenti istruttori”. Entrambi potranno dunque rimanere sull'Isola.