CAGLIARI. La Sardegna ha un problema con la droga. Gigantesco. Tra i più grossi d'Italia. E, a seconda del parametro di valutazione, il più grosso. Produzione, consumo, spaccio, sequestri, overdose, numero di soggetti sotto processo: cerchi "Sardegna", nella relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, e la trovi nella parte più alta di tutte le classifiche. Se non in cima. Cocaina, hashish, marijuana, eroina: nell'Isola circolano tutte in quantità industriali. E nel caso della cannabis, sembra proliferare nelle campagne più della gramigna. E più che in Calabria e Sicilia, terre di 'ndrangheta e cosa nostra.
Il dossier choc è stato stilato dal dipartimento Antidroga della presidenza del consiglio dei ministri: è stato consegnato alle Camere nelle scorse settimane. Fotografa la situazione del 2019. È il più aggiornato, vista la mole di lavoro necessaria per metterlo assieme. E forse risulterà più aderente alla realtà di quello che verrà stilato l'anno prossimo. Perché il Covid nel 2020 ha influito anche sul settore degli stupefacenti. I dati futuri quindi potrebbero non essere veritieri: anche l'industria del narcotraffico ha subito conseguenze dal virus.
Stando al report, nell'Isola nel 2019 sono state condotte 849 operazioni antidroga. Un numero assoluto che la colloca a metà classifica. Molto lontano dalla Lombardia, dove sono state 4.915.
La prospettiva cambia quando si guarda ai quantitativi sequestrati e al loro peso in rapporto alla popolazione: nelle maglie della giustizia sono finiti 2.656 chili di sostanze stupefacenti. Appena 30 in meno della Campania. Fanno 210 chili ogni 100mila abitanti. Peggio stanno solo la Calabria (con appena un chilo in più ogni 100mila residenti) e la Liguria, con 379. La media nazionale è di 120 chili.
Nel dettaglio, per l'Isola: si parla di 6 chili di cocaina per 100mila abitanti. Mentre sulla stessa porzione di popolazione sono stati intercettati 2,2 chili di eroina (il totale sequestrato è di 27 chili). La media nazionale è di 1,4.
I numeri diventano impressionanti quando si aprono i capitoli hashish e marijuana. Il "fumo", per iniziare: ne risultano sequestrati 547 chili. Quindi 43,3 ogni 100mila abitanti: il dato peggiore d'Italia. Che diventa il secondo peggiore per la marijuana: ne sono stati intercettate poco più di due tonnellate. Ossia 158 chili sulla base della porzione di popolazione considerata. Anche in termini assoluti non va meglio: risultano sequestri più ingenti solo in Sicilia, con 3,3 tonnellate, e Puglia, dove i chili sono più di 5000.
Ma da dove arriva tutta questa erba stupefacente? La risposta si trova nelle tabelle successive: la produzione è autoctona, secondo la migliore tradizione. Nelle campagne della Sardegna sono state sequestrate oltre 41mila piante in 85 operazioni, con l'estirpazione di foreste di marijuana. Il pollice nel settore è più verde solo in Sicilia (52mila piante) e Calabria (46mila). Ma la Sardegna vola sul gradino più alto del podio, ancora una volta, se si rapporta la produzione al numero di abitanti: 3270 piante ogni 100mila. Per dare l'idea: nell'Isola c'era quasi un quinto della produzione di marijuana di tutta Italia.
A fronte di numeri così elevati, c'è un dato minimo di persone segnalate per uso di sostanze stupefacenti. Solo 896, in netto calo rispetto a dieci anni fa quando erano state 1234.
Ma chi è stato fermato con la droga? L'opinione pubblica a Cagliari si è concentrata su piazza del Carmine, con il suo carico di stranieri. Eppure in un anno i non italiani denunciati per reati correlati agli stupefacenti sono stati nemmeno 13 su 100mila residenti. Molti meno che in molte regioni d'Italia, dove la media è di 30. A spacciare ci sono anche stranieri, ma sono una minima parte.
I sardi riconquistano il primato quando si guarda alle tabelle sulle denunce legate alla marijuana: 29 ogni 100mila di loro per questo ha avuto guai e quasi sette su 100mila hanno incontrato la giustizia per le piantagioni. In entrambi i casi sono le percentuali più alte d'Italia.
Ma c'è anche un altro dato sardo, poco invidiabile. Riguarda la distribuzione regionale dei procedimenti penali pendenti per reati di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti: in Sardegna davanti al tribunale ci sono 41 spacciatori ogni diecimila abitanti. Hanno più imputati, e di poco, solo il Lazio e la Calabria.
Mentre l'isola è quarta, dopo Liguria, Lazio e Trentino, quando si parla di sentenze definitive legate a processi per stupefacenti: il numero di condannati in rapporto alla popolazione è di 25 ogni 100mila abitanti. Gli stranieri sono appena il 9% del totale, la quarta percentuale più bassa d'Italia. Da questa parte del Tirreno quasi il 40% dei detenuti è dietro le sbarre per faccende di droga.
Un altro primato, triste: il tasso di mortalità per overdose più elevato è stato registrato in Sardegna, con circa 23 decessi ogni 1.000.000 di residenti fra 15 e 64 anni.
Le cose sono due. O la Sardegna è un grande supermercato della droga, dove l'offerta incontra una domanda famelica. Oppure funziona molto bene il sistema di repressione e controllo del territorio. Ma forse la risposta sta nel mezzo.
- Enrico Fresu
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