CAGLIARI. Spostamenti vietati anche tra comuni il 25, 26 e il 1 gennaio? I sindaci si dividono. C’è chi non trova giusto che non si possano trascorrere le feste con i propri cari, e chi invece dice che non è il momento di allentare le restrizioni.
“Dobbiamo mantenere il rigore, e soprattutto un grande senso di responsabilità”, sostiene Carla Medau, prima cittadina di Pula, “dispiace per i nostri cari e per le attività produttive, ma non possiamo permetterci di allentare la presa”.
Mauro Usai, sindaco di Iglesias, ritiene il sistema di provvedimenti “poco comprensibile da parte di tutti i cittadini e da parte delle istituzioni: è inutile circoscrivere al periodo di tempo delle festività natalizie l’impossibilità di spostarsi tra un comune e l'altro perché ci sono tante famiglie che si potrebbero ritrovare dopo il 26”.
Luca Pilia, sindaco di Isili, paese che sta affrontando con particolari criticità la pandemia, comprende il disagio ma ritiene le misure necessarie. “Alla luce di quanto abbiamo vissuto, bisogna essere cauti ed evitare gli spostamenti nei giorni di festa, potrebbero contribuire a diffondere il virus”.
“Mi sembra surreale una discussione di questo tipo”, dice il sindaco di Elmas Tonio Ena che parla di una situazione “che non tende a migliorare: le disposizioni vanno nella giusta direzione, ben vengano i piccoli sacrifici”.
Il sindaco del capoluogo di regione Paolo Truzzu, per far capire cosa pensa delle nuove restrizioni per le feste, ha raccontato il problema di una concittadina. “Risiede a Su Planu, che insiste sul territorio di Selargius, i genitori a Mulinu Becciu, non potrà andare dai genitori il giorno di Natale”, ha spiegato il sindaco per far capire che la distanza tra un territorio e l’altro, seppur appartenendo a diversi comuni, è di neanche due chilometri, “è una cosa assurda, perché i genitori li vediamo, possiamo vederli nei giorni precedenti o successivi più volte, e non il giorno di Natale”.