CAGLIARI. "Questa settimana ci aspettiamo l’onda più alta di contagi, speriamo di riuscire a contenerla”. Così Sergio Marracini, direttore del presidio unico ospedaliero di Cagliari, al lavoro in vista di un nuovo picco sul fronte coronavirus. Da questa mattina è iniziata la fase operativa che porterà il Marino ad essere Covid hospital entro l’inizio della prossima settimana, perché i tempi sono stretti, strettissimi.
In viale Poetto, dove da oggi è iniziato il via vai di ambulanze per portare gli attuali pazienti ricoverati al Brotzu o al Policlinico, si recupereranno 80 posti letto.
Poi c’è il Binaghi, che però non si può attrezzare da subito. “Servono interventi strutturali”, spiega Marracini, “ci lavoreranno medici che hanno risposto all’appello dell’Ats che stanno già facendo le visite per l’idoneità al lavoro, e altri specializzati con esperienza in materia di malattie polmonari”. Quello che una volta era il Covid hospital per eccellenza, ma dove arrivano ancora pazienti da tutta l’Isola, il Santissima Trinità, oggi invece ospita oltre 200 pazienti ricoverati. Ma in via Is Mirrionis, si sa, oggi possono arrivare solo le persone con un tampone positivo. I casi sospetti ormai possono fare tappa ovunque, tutti gli ospedali si sono dovuti attrezzare almeno con aree cosiddette “grigie”, per i pazienti che potrebbero aver contratto il virus e attendono i risultati del tampone.