CAGLIARI. Sono allo stremo. E chiedono un aiuto. Nicola Anedda, Pierluigi Caria e Nicola Piras hanno inviato una lettera appello a nome di un coordinamento di associazioni sportive e culturali e dei circoli privati di tutta la Sardegna, affinché la Regione "in collaborazione con i Comuni attivi un fondo straordinario che permetta alle nostre associazioni di pagare i canoni di affitto e le utenze, tali da permetterci di non dover abbandonare i nostri progetti o i locali dove abbiamo lavorato duramente in questi anni".
La premessa è che "riteniamo l'emergenza, a prescindere dalla nostra condizione particolare, non solo reale ma anche preoccupante e crediamo che la lotta al virus debba senza ombra di dubbio essere al primo posto nei pensieri di tutti". Ma già "la serrata di marzo, aprile e maggio ha causato la chiusura di una serie di realtà associative provocando un ulteriore impoverimento della società sotto il profilo della produzione culturale, artistica, politica, mutuo appoggio verso le persone più bisognose". Ormai è chiaro che "non ci saranno probabilmente altri decreti ministeriali, a breve, che ci permettano di riprendere le nostre attività". E "che le misure governative di sostegno e finanziamento del nostro settore, sono ampiamente insufficienti e inadeguate".