FONNI. Nessuna notizia su eventuali contagi a Fonni. Così da un mese. Le comunicazioni dell'Ats si sono interrotte "da quando si è deciso, di certo non tra noi miseri mortali, che era meglio tagliare teste che aiutare persone. Perché diciamocela tutta: era davvero il caso di mettersi a fare riforme sanitarie, sostituire persone, litigare sui nomi e su chi indica chi anziché gestire l’emergenza con tutte le forze?". Domanda retorica quella di Daniela Falconi, sindaco del paese barbaricino. Il riferimento è alle sostituzioni, non indolori, ai vertici dell'Assl nuorese. E i problemi, secondo la Falconi, sono enormi.
"A Nuoro, ma gli altri territori non sono da meno, è totalmente saltato tutto. Sono saltati i tracciamenti, le comunicazioni, i controlli. E dietro queste parole ci sono persone. Persone che spesso stanno male, abbandonate a se se stesse", riflette la prima cittadina. Che per ora riceve segnalazioni di positività solo dai diretti interessati: "Quanti sono oggi i positivi a Fonni? Io sinceramente non lo so. Davvero. Ho notizia di 4 persone perché sono state gentili e mi hanno avvisato e abbiamo potuto avviare i protocolli con i rifiuti e le forze dell’ordine. Qualcun’altra è stata positiva il periodo scorso e con grandi sforzi siamo riusciti a sapere e ricostruire contatti e isolamento. Io non ho avuto nemmeno notizia ufficiale del nostro maresciallo dei carabinieri che è risultato positivo. Lui mi ha si prontamente avvertito e insieme abbiamo deciso come fare con la caserma. Ma nessuno, e sottolineo nessuno, ha fatto un cenno alla cosa da ambienti sanitari. Davvero, se non fosse che preferisco trovare soluzioni anziché urlare allo scandalo, c’era davvero da fare un gran casino".
Nonostante la circolazione del virus fuori controllo, la Falconi assicura che "non emetterò nessuna ordinanza di chiusura di partite iva in assenza di un ordine superiore. Così come non farò nessuna campagna di screening a spese dei miei concittadini se non in accordo con chi si occupa di sanità. Non so se è giusto o sbagliato. Ma sono abbastanza irremovibile su questo e su ciò che rappresenta il potere, la responsabilità sanitaria e la protezione civile. Essere responsabile sanitario non significa essere medico".