Per Alitalia adesso è in bilico anche il certificato di operatore aereo (Coa). Un documento necessario per volare. Resterà in vigore fino alla nomina del commissario, che deve arrivare entro due o tre giorni, poi verrà concessa un'autorizzazione temporanea, rinnovabile mese per mese, sempre che ci siano le risorse sufficienti. A dipingere una situazione più adatta a una oscura compagnia uzbeka che all'ex vettore nazionale italiano è il presidente dell'Enac, Vito Riggio, all'indomani del voto dei dipendenti sul referendum sull'accordo per il salvataggio. Ha vinto il no: 6816 contro 3206 sì, e la strada di Alitalia sembra destinata verso il tracollo. L'ennesimo.
E a leggere la posizione del numero uno dell'ente nazionale per l'aviazione civile ha ancor di più il sapore della beffa il video spot della compagnia realizzato nemmeno un anno fa, a maggio 2016.
Sulle note di una “dolce” cover di “Volare” campeggiava questo slogan: “Vivi la nuova esperienza Alitalia. L’Italia è bellezza. Calore. Passione. L’Italia non è solo un luogo geografico, è uno stile di vita. E grazie alle grandi eccellenze del nostro Paese, oggi presentiamo al mondo intero la nostra immagine completamente rinnovata”. Che si è già sporcata e adesso rischia di essere distrutta. C'è ancora da capire cosa succederà ai collegamenti per la Sardegna: l'assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, intervistato da Youtg.net, auspica (e la sua convinzione si basa sui contratti) che almeno sul breve periodo non ci saranno tracolli. “Certo”, ha aggiunto, “possiamo aspettarci che Alitalia non partecipi al bando per la continuità aerea sarda”. Ma la situazione è molto fluida. E le conseguenze reali imprevedibili.
Oggi intanto si è riunito il consiglio di amministrazione della compagnia, che ha fatto slittare un'eventuale ricapitalizzazione a tra due giorni in prima convocazione e, in seconda, per il 2 maggio. Sarebbe emerso che i voli, per il momento, saranno assicurati. Questo il comunicato del Cda alla fine della riunione: “Il Consiglio di amministrazione di Alitalia ha preso atto con rammarico della decisione dei propri dipendenti di non approvare il verbale di confronto firmato il 14 aprile tra l’azienda e le rappresentanze sindacali. L’approvazione del verbale avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della Compagnia. Data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione, il Consiglio ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse”.