CAGLIARI. Da una parte scuole superiori e università chiuse: la didattica si farà a distanza. E l'ordinanza su questo potrebbe arrivare già domani. Dall'altra maggiori controlli nei locali pubblici, con il supporto dell'Esercito nelle strade. Coprifuoco? Non è detto. Ma comunque qualunque provvedimento in questo campo non dovrebbe arrivare prima di martedì. C'è anche l'ipotesi di riduzione dei passeggeri a bordo dei bus. E non si esclude un intervento sul numero di voli da e per la Sardegna, per evitare una chiusura di porti e aeroporti, e consentire gli spostamenti da e per l'Isola solo per ragioni di lavoro, di salute o di comprovata necessità.
Queste le opzioni sulle quali sta lavorando la Regione per contenere la diffusione del virus nell’Isola. I dati fanno paura. Nelle ultime 24 ore si contano 349 contagi. E oggi il presidente della Regione Christian Solinas si è confrontato a lungo, in video conferenza, con i capigruppo di maggioranza e opposizione, l'assessore alla Sanità Mario Nieddu e i rappresentanti del Comitato tecnico scientifico Stefano Vella e Giovanni Sotgiu.
Dall’incontro telematico, dopo ore di dibattito, è emerso che il team di esperti sta lavorando sulla scia delle altre regioni: chiusura delle scuole superiori e università con l’attivazione della didattica a distanza. Questa è l’unica certezza. Sul coprifuoco c’è ancora un punto di domanda: sull'eventuale adozione, figuriamoci sugli orari.
Intanto l’opposizione ha chiesto di convocare il Consiglio regionale e portare la decisione dentro il palazzo di via Roma. Ma l’ultima parola spetta al presidente Solinas. “Non ha nessun senso chiedere restrizioni se parallelamente non si risolve il problema che oggi si ha negli ospedali”, ha spiegato Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, “non si fanno abbastanza tamponi e gli ospedali non funzionano, l’assessore alla Sanità ha annunciato una serie di misure che dovrebbero arrivare a momenti come test rapidi e più risorse umane nell’isola”.
“Una riunione costruttiva dove si sta cercando una soluzione con le misure che abbiamo suggerito che permetteranno di ridurre i contagi in virtù del fatto che ci sarà un inasprimento dei controlli dove si verificano ora gli assembramenti”, ha spiegato invece il capogruppo della Lega Dario Giagoni.
“Il lockdown non ci sarà”, assicura il collega del Psd’Az Franco Mula, “al contrario di tutto ciò che si sta dicendo non stiamo rinchiudendo perché questa si deve interpretare come una prova: o si rispetta o si chiude, non ci sono altre strade. Stiamo cercando di tenere in piedi l’economia perché gli imprenditori sono preoccupati. Cerchiamo di giocarcela bene, è una prova senza appello".