CAGLIARI. L'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu non ci sta a passare per quello che sta gestendo male l'emergenza coronavirus in Sardegna. In consiglio regionale respinge le accuse di inadeguatezza, davanti all'opposizione che parla di "disastro". Spiega perché, a suo parere, ci sono delle innegabili criticità, ma rivendica il risultato ottenuto durante la prima fase dell'epidemia: "Siamo stati i migliori d'Italia, eravamo covid-free, anche se a qualcuno dispiace".
LE CURE. "I tamponi sono aumentati,. La capacità di testare è cresciuta. I ricoverati con sintomi sul totale dei positivi: una percentuale del 5,65%, uno dei migliori a livello nazionale. Un dato che dimostra che c'è una gestione a livello territoriale non insufficiente e inadeguata. Se ci rapportiamo alle altre regioni d'Italia siamo tra i migliori: i pazienti vengono curati bene a domicilio", ha detto Nieddu sulle contromisure immediate adottate contro il virus.
POSTI LETTO. "Abbiamo sempre detto che abbiamo un piano modulare sui posti letto, che avremmo attivato alla bisogna: è quello che abbiamo sempre fatto. Ne abbiamo disponibili per Covid 255. Occupati sono 198, di questi 26 sono in terapia intensiva (di questi sono liberi altri 14). Se dovesse sembrare insufficiente, bisogna tenere conto del fatto che non abbiamo ritenuto di attivare ulteriori strutture. Possiamo arrivare a 402. è ovvio che se la curva dovesse esplodere i posti letto non basterebbero. Ma nessuno ha la possibilità di utilizzare più personale e più posti letto di quelli che ha a disposizione. Non è vero che abbiamo dimenticato le altre patologie: l'attivazione modulare del piano significa attivare i posti quando servono, perché qui posti intanto servono ad altre patologie. Ogni volta che attiviamo un posto letto Covid dobbiamo eliminare un altro servizio,per questo lo facciamo in modo graduale".
USCA. "Le Usca attive sono 17, due in attivazione. Potremmo fare di più, se avessimo la possibilità, ma non tutti i medici sono disponibili a fare un lavoro con una certa quota di rischio. Non possiamo costringerli, l'apporto è su base volontaria. Stiamo cercando di attuare un ulteriore incremento di personale, o aumentare il collegamento con i medici di medicina generale. Che ci siano problemi è innegabile, ma in qualunque sistema complesso ci sono delle falle. lavoriamo con magre forze ereditate di sistemi di prevenzione, la carenza di personale è sotto gli occhi di tutti".
ALTRE PATOLOGIE. "Patologie non covid non trascurate? Lo sappiamo e la cosa ci preoccupa. Le altre malattie non vanno in vacanza, ma dire che non è stato fatto niente è inesatto. Parlano i numeri. Il piano di abbattimento delle liste d'attesa, con recupero del pregresso, è stato stilato con un finanziamento di 21 milioni di euro, tutti destinati al pubblico. Nemmeno un euro ai privati. Quando il progetto è partito è arrivata la pandemia: 9 mesi del nostro governo li abbiamo trascorsi ad affrontare questo dramma che ha travolto il mondo. E nella prima fase siamo stati bravi, lo ha certificato il ministro della Salute. Siamo stati i più virtuosi: eravamo covid free, c'è poco da interpretare. Le liste d'attesa sono state ridotte".
CAMPAGNA VACCINALE. "Siamo stati la terza regione a chiudere la campagna sui vaccini. Ne abbiamo acquistato 530mila dosi. La campagna vaccinale è in sicurezza, grazie all'accordo sindacale con in medici di famiglia"
LA LITE CON I SINDACI. "La malattia è penetrata in zone dove non era arrivata nella prima fase, anche se tanti paesi sono ancora indenni. La mia non era una polemica con i sindaci: ho detto che alcuni di loro stavano creando allarme sui social in maniera indegna. Mi ero fatto premura di chiamare il presidente dell'Anci per comunicargli che forse qualcuno dei suoi iscritti doveva pensare al suo ruolo istituzionale. Dico che i sindaci sardi stanno facendo il loro lavoro in maniera egregia. Vero che noi siamo carenti nella comunicazione con loro, è innegabile: ma i problemi ci sono perché la madre di tutte le battaglie riguarda il numero esiguo di personale dedicato alla prevenzione. Si tratta di uno dei servizi più disastrati. Vogliamo rimpinguare, ma l'offerta di lavoro è di gran lunga superiore alla domanda. Sulle comunicazioni degli esiti: a breve comunicheremo gli esiti dei tamponi attraverso il fascicolo sanitario elettronico. E per gli anziani potranno accedervi i medici di medicina generale.
I TAGLI. "C'è stato un definanziamento costante del sistema sanitario, nazionale e regionale. E qui lo abbiamo deciso noi. Ats si è vantata di aver risparmiato 17 milioni sul personale. Ma questo significa che i servizi di prevenzione li troviamo deserti. Una stortura difficile da correggere durante una pandemia. Chi ci ha pubblicato ha bloccato le assunzioni e lo sviluppo dei presidi territoriali. Noi siamo intervenuti, con lo sblocco del turn over degli specialisti. E conto con l'aiuto di tutti di potenziare la medicina territoriale che permetta di dare le ore ai medici che se lo aspettano. Abbiamo fatto 62 concorsi e 59 selezioni, molte in via di scorrimento e altre con il personale in assunzione. Quando si è capito che il virus sarebbe arrivato anche qui, ho dato mandato di reclutare tutto il personale disponibile: alcune cose sono state fatte, altre no, cercheremo di capire perché. Scontiamo il fatto che a volte la disponibilità che a volte non c'è. Anestesia dell'Aou di Sassari, per esempio: su 75 domande, 45 e più sono già in servizio. I miracoli non siamo in grado di farli".
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