VILLASIMIUS. Niente ampliamento per il Timi Ama: la regola dei 300 metri colpisce ancora. Mentre in Consiglio regionale (e non solo) si discute sul nuovo disegno di legge urbanistica, il Tar Sardegna presidia la "linea Maginot" dei 300 metri inviolabili di fascia costiera.
A vedersi negare l'estensione della volumetria è l'hotel Timi Ama di Villasimius, che nell'ottobre 2010 aveva inviato all'amministrazione comunale il progetto di adeguamento della struttura sulla spinta della nuova legge sul rilancio dell'edilizia emanata un anno prima dalla giunta Cappellacci. Progetto che l'assessorato regionale all'Urbanistica - chiamato in causa per esprimere la valutazione di impatto ambientale - aveva bocciato: nonostante i 300 metri dalla spiaggia, aveva detto la Regione, il Timi Ama è costruito vicino allo stagno di Notteri che appartiene al demanio marittimo, quindi la sua volumetria può aumentare solo fino al 10 per cento.
Immediato il ricorso amministrativo da parte della società proprietaria dell'hotel che, dopo cinque anni, si è vista dar torto anche dal Tar: lo stagno di Notteri, scrivono nelle motivazioni i giudici di piazza del Carmine, è collegato con il mare - dal quale riceve apporti di acqua "dovuti alle mareggiate e alla permeazione del cordone sabbioso” - quindi le sue sponde devono considerarsi come spiaggia.