CAGLIARI. Costano meno, forse, ma sono irregolari: in Sardegna è boom di parrucchieri e estetisti abusivi. Molti sono sempre stati conosciuti al Fisco. Altri si "nascondono" dietro società ormai cancellate dal registro delle imprese ma continuano a svolgere l'attività in casa o in saloni non autorizzati. Con tutti i rischi, di rispetto delle norme igieniche e di altre leggi, che questo comporta. L'allarme è stato lanciato da Luca Murgianu, presidente di Confartigianato per il Sud Sardegna, durante il convegno sulla legalità promosso dal Centro servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari. Murgianu ha illustrato i dati della campagna "Tutelami", condotto attraverso un questionario anonimo della sua associazione. Un terzo delle segnalazioni proviene dal Sud Sardegna.
Segnalate anche attività che dovrebbe rispettare specifiche norme e avere delle iscrizioni agli albi, come nel settore delle disinfestazioni: anche in questo caso c'è chi lavora senza la benché minima autorizzazione. Stessa piaga affligge il settore delle guide turistiche: esiste un albo, ma in tanti svolgono l'attività non autorizzata nascondendosi dietro il paravento di un'associazione.