CAGLIARI. Si intitola “Osservazioni sul monitoraggio del rumore ambientale nel quartiere Marina di Cagliari” il documento che il fisico cagliaritano Maurizio Melis ha inviato all’Arpas (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) per contestare i risultati delle analisi fotometriche che nei giorni scorsi hanno sollevato l’ennesima polemica sulla movida nel centro storico. Diversi i limiti metodologici evidenziati dalla contro-analisi di Melis: oltre alla completa assenza di valutazioni sul margine d’errore, il fisico fa presente che non solo le misure non sono state eseguite in prossimità dei locali, ma addirittura che le rilevazioni sono avvenute “presso le abitazioni dei membri del Comitato ‘Rumore no grazie’, contravvenendo al requisito – indispensabile, sostiene, per l’attendibilità di un’indagine scientifica – di assenza di conflitti d’interesse da parte dei soggetti coinvolti nella ricerca”. Rielaborando i dati dell’Agenzia regionale alla luce delle osservazioni mosse all’interno del documento, Melis arriva così a concludere che il livello sonoro diurno registrato nel quartiere è ben al di sotto del limite consentito dalla legge e che quello notturno, compatibile solo in un caso su cinque tra quelli considerati, negli altri quattro supera sì il limite, ma di meno di 9 dBA. A ciò va aggiunto – sottolinea poi Melis - che i risultati del monitoraggio realizzato dall’ARPAS non possono nemmeno considerarsi validi per tutte le abitazioni del quartiere perché strettamente correlati alle abitazioni presso le quali sono stati eseguiti. Parafrasando Shakespeare, verrebbe quasi da dire “Molto ‘Rumore no grazie’ per nulla”.
Rilievi sulla movida cagliaritana, il fisico: "I dati di Arpas sulla Marina sono sballati e parziali"
- Redazione
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