CAGLIARI. Il procedimento per approvarlo è partito dieci anni fa, nel 2007. Ma del piano del parco di Molentargius, considerato "strumento operativo di gestione, fondamentale per la pianificazione territoriale dell’area protetta", non c'è traccia da nessuna parte. Eppure i soldi per elaborarlo sono stati spesi. E non sono pochi: 180 mila euro erogati per pagare un gruppo di lavoro che in otto mesi avrebbe dovuto redigere il piano. Definitivo. Peccato che gli incarichi siano stati affidati con determinazione dirigenziale, il 4 giugno 2007 a Franco Piga, come esperto di pianificazione territoriale, urbanistica e infrastrutture; Francesco Karrer, per le materie ambientali; Antonio Sanna, per le materie giuridiche e normative; Fausto Alessandro Pani, geologo; Rita Cannas, economia e finanza; Marco Cadinu, paesaggista.
Che fine ha fatto il frutto del loro lavoro? Perché nel sito istituzionale dell'ente non c'è traccia di alcun piano del parco. Anzi: si legge che "è entrato in vigore a dicembre 2016 il nuovo regolamento di “Fruizione del Parco naturale Regionale Molentargius e norme di tutela transitorie”, nelle more, si legge ancora nella nota ufficiale, "della approvazione del Piano del Parco e del suo regolamento attuativo". Insomma: di quel piano considerato fondamentale per la gestione dell'oasi protetta non c'è traccia. E se esiste non è mai stato reso pubblico.
Avrebbe spento le fiamme del calderone sotterraneo che sta appestando Quartu e non solo? No. Ma il piano del parco, forse, potrebbe dare un futuro all'area protetta. Che, finora, esiste sulla carta ma non è mai decollata.