QUARTU. "Ho lavorato in quelle aree. Sono uno dei pochi che ci ha camminato sopra perché rilevavo le quote delle acque e le fasce di esproprio. Ho visto cosa c'era sopra, e immagino cosa sotto. Posso dire, per certo, che la bonifica lì, sin lì, non è mai arrivata. Quando entrai nel canneto, nel 1997, le acque si confondevano con gli oli industriali e gli idrocarburi". Antonello Gregorini è un professionista del settore. Porta la sua firma anche una perizia sui danni del ripascimento del Poetto. E adesso parla dell'area della terra dei fuochi di Molentargius.
Ieri sera la puzza dell'incendio misterioso è arrivata fino a casa sua, a Cagliari, zona Amsicora. Per questo interviene sull'emergenza quartese. E pone una domanda: "È possibile che oggi brucino quei derivati di combustibili fossili industriali e civili accumulati per decenni? Chi scaricava lì? Basta guardarsi attorno e conoscere la storia recente del territorio per dare un risposta". Basta che lo si voglia, aggiunge. Anche se porterebbero su un'altra pista le parole del direttore del parco, Claudio Papoff, secondo il quale a bruciare non sarebbero rifiuti ma arbusti.
Intanto il fumo continua a salire verso il cielo, come dimostra la foto scattata all'alba dal vigile urbano Paolo Falqui.