ARZACHENA. Nuova ordinanza ad Arzachena dopo l'aumento preoccupante dei contagi. La stretta del sindaco Roberto Ragnedda riguarda in particolare la musica nei locali (che si tratti di alberghi, bar, chioschi o ristoranti) per evitare "di stimolare attività di ballo che facilitano assembramenti incontrollati". Oggi il primo cittadino ha incontrato alcuni imprenditori del settore dell’intrattenimento notturno attivi nel territorio comunale, dalla Costa Smeralda, a Baja Sardinia fino al litorale di Cannigione, per illustrare le motivazioni alla base dell’ordinanza numero 29 emanata ieri pomeriggio sulla limitazione alla diffusione della musica nei locali commerciali quale ulteriore misura a sostegno delle regolamentazioni nazionali e regionali in materia di riduzione del rischio di contagio da Covid-19.
“Visto l’evolversi della situazione sui dati del contagio nel nostro territorio e con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica e la tranquillità di cittadini e visitatori, ho ritenuto necessario intervenire con un provvedimento che recepisce quelli nazionali e regionali e che, in aggiunta, limita modi e tempi di diffusione della musica nei locali commerciali - spiega il sindaco Roberto Ragnedda al termine dell’incontro - I livelli massimi di decibel riportati nell’ordinanza sono quelli previsti dalle normative sovracomunali e consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Per la riduzione degli orari, invece, ho ritenuto necessario limitare alle 24:00 la riproduzione di musica all’esterno dei locali e all’1:00 quella all’interno, che si tratti di alberghi, bar, chioschi o ristoranti. Il divertimento deve andare di pari passo con la tutela della salute e il rispetto delle norme. Va bene accompagnare le cene con la musica, ma questo non deve sfociare in un’occasione per eludere le disposizioni e stimolare attività di ballo che facilitano gli assembramenti incontrollati. Il mio augurio è che gli imprenditori collaborino appieno e che comprendano le ragioni di questa scelta. L’unico scopo è quello di tutelare l‘incolumità di clienti e addetti. Dobbiamo guardare in faccia alla realtà e trovare soluzioni per conciliare gli interessi economici con quelli della salute e della serenità dei cittadini”.