NUORO. Cinque ore e mezzo in sala d'attesa, adagiato come capita su delle sedie affiancate l'una all'altra, nonostante i dolori lancinanti alla schiena. È successo in ospedale, e non in occasione di un malore improvviso, ma per una visita programmata a seguito di un intervento chirurgico. È furiosa T.C., figlia del protagonista che avrebbe ricevuto questo trattamento all'ospedale San Francesco di Nuoro. Le sofferenze sarebbero state alleviate solo da un'infermiera che, accortasi per caso della situazione, ha deciso di portare una barella. Perché la situazione era insostenibile.
"Ho accompagnato mio papà a una visita di controllo dopo un intervento alla schiena parecchio invasivo", racconta T.C., "era stata prenotata telefonicamente e avevamo un orario, per evitare lunghe attese perché lo stato di salute di mio padre non gli permettono di sopportarle". Invece, stando alla denuncia pubblica corredata da foto su Facebook, non è andata come speravano: "Siamo arrivati alle 8,45, siamo saliti al sesto piano con una carrozzina che ci hanno fornito. Ma arrivati lì ci è stato detto che tutti i medici erano in sala operatoria".
Non per emergenze, viene raccontato, ma per interventi programmati. Come era programmata la visita del padre. Alla stessa ora. "Ma sapendo che ci sono anche le visite di gente operata che non può star seduta per troppo tempo, vi sembra normale che si debba attendere ben 5 ore e 30 buttati così nella sala d'aspetto?", si chiede indignata. E per "così" intende adagiati su un giaciglio fatto di sedie di plastica affiancate. "Ho chiesto ripetutamente alle infermiere di darmi un lettino o una brandina per papà che ormai era sull'orlo di uno svenimento, ma niente: ho ottenuto un cuscino. Allora ho dovuto creare questo giaciglio con carrozzina e sedie perché stava scivolando".
Una situazione difficile e dolorosa. Fino a quando "a un certo punto si è avvicinata un'infermiera del reparto affianco e vedendo questo situazione ci ha portato subito una brandina dal suo reparto e con tutta la naturalezza del mondo mi ha detto che lei agiva di cuore e che non si poteva lasciare una persona in quelle condizioni". Poi la visita: "Cinque minuti, senza nemmeno un'analisi fisica: hanno guardato solo le carte".