SASSARI. Un tema scritto in classe, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, poco prima del lockdown. Da quei fogli è partita un'inchiesta della Procura di Sassari che ha portato all'arresto di un bancario sessantacinquenne: in quelle righe la nipote, ora diciassettenne, ha raccontato degli abusi subiti da quello zio ora ai domiciliari fin da quando aveva dodici anni. Una narrazione drammatica, che dal banco è finita sulla cattedra, sotto gli occhi dell'insegnante. Che ci ha letto l'orrore e ha deciso di rivolgersi alla magistratura. Lo riporta La Nuova Sardegna in edicola oggi, in un articolo di Nadia Cossu.
Vengono ricostruiti gli abusi. Lo zio portava la ragazzina, poco più che bambina, e il fratellino, in un casolare di campagna. Qui le prime attenzioni morbose, deviate. Poi i palpeggiamenti al mare, lontano dagli occhi dei genitori. E infine la violenza completa, in auto, in campagna.
Anni da incubo, riversati in un tema. Che ha portato all'arresto con l'accusa di violenza sessuale aggravata "dall'aver commesso il fatto in più occasioni quando la persona offesa non aveva compiuto 14 anni".