CAGLIARI. "Cagliari si candida a capitale del Verde d'Europa 2023". Ad annunciarlo è il sindaco Paolo Truzzu, che comunica sui social la decisione presa con i membri della Giunta. "Cagliari ha una solida tradizione nella pianificazione del verde - scrive il primo cittadino - Era il 1996 e l’Amministrazione guidata da Mariano Delogu scelse l’architetto paesaggista Andreas Kipar collaborò per realizzare il “Piano del verde” della città e il “Piano dei Parchi”, proseguendo poi il lavoro con il sindaco Emilio Floris nel 2006. Da allora il piano del verde non è stato più aggiornato.
Nella progettazione del verde pubblico la pianificazione è quasi più importante della realizzazione, le piante sono materia viva e il loro inserimento nel territorio necessita di competenze specifiche e capacità di programmazione a medio e lungo termine. Oggi la nostra città ha molto aree verdi: parchi, spazi, giardini pubblici, una media di metri quadri per cittadino che ogni città italiana ci invidia. Ha una buona qualità della vita, una filosofia “urbangreen” che è ormai cultura comune. Uso le parole dell’architetto Kipar:”il verde è il vestito, il suolo è il corpo, l’acqua che vi scorre è l’anima”.
"Noi vogliamo continuare e migliorare questa tradizione sul verde e su ogni aspetto ambientale - dice Truzzu - Vogliamo una città con meno consumi energetici da fonti fossili e più da rinnovabili, migliore riutilizzo delle acque reflue, mobilità alternativa ed elettrica, trasformazione dei rifiuti raccolti, illuminazione razionale. Vogliamo una città in cui l’aria sia più sana.
Vogliamo migliorarci, lo vogliamo fare pensando di trasformare radicalmente, in meglio, la vita dei cittadini cagliaritani. Pianificare il verde significa lavorare sulla bellezza della città.
Per questo, in Giunta, abbiamo deciso di candidare Cagliari a Capitale del verde d’Europa per il 2023. Presto partiremo con la costruzione del dossier che analizzi lo stato dell’arte e i passi progettuali da compiere verso un obbiettivo di alto livello, coinvolgendo i migliori esperti (non solo tecnici, ma anche chi abbia una visione più generale del ruolo degli agglomerati urbani) per essere al top in Italia e in Europa".