CAGLIARI. L'indice regionale c'è, è stato fornito, e per la Sardegna è positivo: secondo la stima il famoso fattore Rt di contagio del coronavirus nell'Isola è 0,48, quindi sotto la fatidica soglia dello 0,5. Quello, per capire, che se fosse valido a livello comunale permetterebbe ai sindaci di riaprire in anticipo molte attività commerciali, già dall'11 maggio, nel rispetto dell'ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas. Il dato emerge da un ricerca della Fondazione Kessler, che collabora con l'Istituto superiore di Sanità, e piazza l'Isola tra le regioni con il più basso tasso di potenziale diffusione del virus.
Per la svolta sulla fase 2 però restano in piedi due ordini di problemi: non è ancora chiaro se sarà possibile produrre la stima del fattore Rt con un dettaglio che scenda fino all'ambio comunale (condizione necessaria). E resta molto ampio l'intervallo di confidenza statistica. "L'intervallo di confidenza", ha spiegato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro illustrando le tabelle, "rappresenta i livelli di incertezza rispetto alla stima: più è stretto e più vuol dire che il dato è molto consistente, più è disperso più e significativo il fatto che ci sono pochi casi concentrati in un determinato contesto locale". Ed è proprio il caso sardo.