CAGLIARI. “Il 30 per cento di noi rischia di non aprire più il salone, pensavamo di poter iniziare di nuovo l’11 maggio”. Il grido d’allarme dai parrucchieri sardi, dopo quello di Confartigianato Sardegna, arriva anche da Casartigiani della nostra Isola. “La nostra categoria è paragonabile ad altre categorie”, ha detto il rappresentante regionale Casartigiani Roberto Garau riferendosi al distanziamento sociale, “i tassisti o altre categorie che hanno iniziato di nuovo a lavorare o mai interrotto la loro professione, non rispettano il distanziamento sociale, i parrucchieri tengono una distanza di almeno 80 centimetri”. Parrucchieri e centri estetici apriranno, secondo quanto riferito dal premier Conte, se tutto andrà bene, il prossimo 1 giugno. Decisione che alla categoria non è piaciuta. “Abbiamo sempre rispettato l’igiene nei nostri locali utilizzando ad esempio un unico asciugamano per ogni cliente”, tuona Garau, “inoltre ci eravamo già attrezzati con kit come paraschizzi, mascherine di cortesia per i clienti e kimono monouso, eravamo convinti di poter riaprire l’11 maggio o il 18, questo ulteriore ritardo comporterà la chiusura di tante attività che alle spalle hanno professionisti con anche 50 anni di lavoro alle spalle”.