CAGLIARI. Parrucchieri e estetisti: 3.384 le imprese del settore in Sardegna, di queste ben 2.886 sono imprese artigiane, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche ai 5.124 addetti. Per loro la perdita stimata a causa della chiusura imposta dal coronavirus si aggira intorno ai 44 milioni di euro. Sono stati tra i primi a essere costretti ad abbassare le serrande. Per questo Confartigianato ha presentato al governo una serie di
proposte operative, di carattere organizzativo e igienico-sanitario, per la riapertura dei saloni.
“La situazione per il settore è pesantissima e sono tante le attività che rischiano di non avere la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale – afferma Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – tutto questo è ingiusto e non possiamo permetterlo. In più dobbiamo anche aggiungere il proliferare dell’abusivismo, e del disagio crescente tra i cittadini che si sono visti privare anche di questo piacere, utili al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico”.
La riapertura, organizzata sul piano della sicurezza, per Confartigianato non è più rinviabile. “Le misure che abbiamo proposto per il contrasto e la diffusione del
covid-19– sottolinea Matzutzi - consentono di operare in sicurezza tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori. Siamo però preoccupati se le aziende, per riaprire, dovessero anche intervenire sulle strutture dei loro ambienti – continua Matzutzi - per esempio se venisse imposto di differenziare fisicamente gli ambienti, situazione che comporterebbe anche interventi di tipo edilizio o di impiantistica. Contro questo ci batteremo perché pensiamo anche all’impatto economico che potrebbe avere su alcune realtà che, a queste condizioni, potrebbero anche decidere di non riaprire".
Ed ecco le misure proposte da Confartigianato per la riapertura dei saloni. Proposte di carattere organizzativo: svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail), presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici; permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente; indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento; adozione – per le imprese maggiormente strutturate - di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti.