CAGLIARI. Le spiagge sono chiuse per effetto dell’ultima ordinanza del presidente Christian Solinas, ma già prima pochi potevano frequentarle a causa delle restrizioni del governo nazionale. E questo, se è un problema per l'equilibrio psico-fisico di coloro che amano frequentarle in ogni stagione, risulta essere un vantaggio per la spiaggia dei cagliaritani. Il Poetto. Che, inoltre, per quattro mesi è stato ricoperto dalle canne finite in mare, arrivate fiumi che sfociano nel Golfo degli Angeli, con le ondate di piena di dicembre.
C’è chi chiede insistentemente la loro rimozione e anche quella della posidonia spiaggiata. Ma molti forse non sanno che in poco tempo l’assenza delle persone in spiaggia e la presenza delle canne, hanno fatto triplicare le dimensioni della prima fermata del Poetto.
Al lavoro c’è il team di esperti di morfodinamica e conservazione delle spiagge dell’Università di Cagliari con il progetto Neptune MedCoastLab, guidato dal docente Sandro Demuro, che ha firmato un accordo quadro con il Comune di Cagliari per seguire i lavori legati al fenomeno delle canne sulla spiaggia.
“Stiamo effettuando misure con telecamere di alta precisione ed eseguendo rilievi ecogeomorfologici”, spiega Demuro, “tutte le spiagge stanno beneficiando di questo periodo. In particolare al Poetto, alla prima fermata, la spiaggia è triplicata, si tratta di un evento straordinario”. Dalla postazione di videomonitoraggio del progetto Neptune si possono notare tutti i cambiamenti della spiaggia dei Centomila. “Sotto la fascia creata da posidonia e le canne, c’è tantissima sabbia, questo è un beneficio, le spiagge mediterranee crescono così da millenni”.