CAGLIARI. Un lungo ricovero nel reparto di Medicina del Policlinico di Monserrato, poi il trasferimento all'hospice di via Jenner a Cagliari. Due giorni dopo la morte. Un percorso clinico che sarebbe tragicamente comune quello di una donna di Monastir, se tutto non fosse avvenuto nel pieno dell'epidemia di coronavirus. Perché adesso ci sono delle situazioni connesse: il marito è stato contagiato, un parente anche. E quest'ultimo indossa una divisa. Anche se, a quanto si apprende, non è venuto a contatto con i colleghi. Non forniamo ulteriori dettagli - legami familiari compresi - nel rispetto della privacy delle persone che adesso si trovano in isolamento domiciliare.
Una ricostruzione dei fatti può essere utile per comprendere quanto sia subdolo il nemico contro il quale ci si trova a combattere. E si può anche capire perché, all'improvviso, possano spuntare casi di contagio in un centro dell'hinterland cagliaritano apparentemente slegato da ogni focolaio. Solo il servizio di Igiene pubblica dell'Ats può provare a ricostruire con certezza la catena dei contatti e la filiera percorsa dal virus. Ma percorrere a ritroso gli episodi può aiutare.
Lo stato di salute della donna era precario. Tanto che ha trascorso tre settimane nel reparto di Medicina del Duilio Casula. Qui, a fine marzo, un paziente è risultato positivo: era un primario di un altro blocco dello stesso ospedale. La donna viene dimessa ai primi di aprile, ma non torna a casa. Impossibile curarla, così viene dirottata all'hospice della Assl di via Jenner, a Cagliari. Al marito viene concesso di andare a trovarla, nei suoi ultimi giorni. La donna muore, si svolge il funerale in forma ristretta.
Passano altri giorni. Nel marito si manifestano sintomi del contagio. La febbre è alta. Scattano le comunicazioni con i servizi sanitari, che dispongono il tampone per lui e i familiari. Ed ecco la scoperta: l'uomo è stato contagiato. Un parente anche. La comunicazione ufficiale del sindaco di Monastir Luisa Murru è arrivata ieri: "Due nostri concittadini sono risultati positivi al Covid-19". Tutti i contatti sono monitorati. E si cerca la fonte primaria del contagio.