CAGLIARI. C'è una battaglia a colpi di esposti, denunce contro i magistrati, richieste di revoca delle indagini al pm incaricato dietro l'apertura dell'inchiesta per omicidio sulla morte di Manuel Piredda, muratore di 27 anni di Gonnesa, rimasto vittima di un incendio il 17 aprile 2011. "Mi ha cosparsa di benzina, voleva darmi fuoco": questo era stato subito il racconto di Valentina Pitzalis, rimasta sfigurata dalle fiamme ma salva. Che adesso è iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio (QUI LA NOTIZIA).
L'intervista all'avvocato Gianfranco Sollai
Fino a ieri, quindi, la verità giudiziaria raccontava di un carnefice mancato, rimasto vittima della sua violenza, e di una ragazza riuscita a sfuggirgli, diventata testimonial della lotta alle vessazioni sulle donne. Ma i genitori di Manuel - Roberta Mamusa e Giueppe Piredda - non hanno mai creduto a questa versione. Si sono rivolti all'avvocato Gianfranco Sollai, che ha provato a fornire agli inquirenti una versione diversa. I ruoli di vittima e carnefice, nella rappresentazione dei familiari, sarebbero invertiti. Anni di veleni, accuse, pesanti dubbi. Che non avevano avuto seguito giudiziario fino a luglio scorso. Poi la svolta.
Manuel e Valentina prima della tragica notte dell'17 aprile 2011
Il 6 luglio l'avvocato Sollai presenta un'ulteriore denuncia. L'accusa è omissione di atti d'ufficio nei confronti del pm titolare dell'indagine, Paolo De Angelis: a ottobre il legale aveva depositato un esposto contro Valentina Pitzalis, chiedendo di indagare su di lei per l'omicidio di Manuel Piredda. Ma non aveva avuto riscontro. Da qui l'attacco al magistrato. Che in realtà, il 5 luglio aveva sì riaperto il caso, ma apparentemente solo per il reato di incendio. Pista che non soddisfaceva la famiglia del morto, convinta che il reato commesso fosse molto, molto più grave. Parte la richiesta di revoca delle indagini, rivolta contro De Angelis. Ma poco dopo, sempre a luglio, si scopre che c'era stato uno sbaglio: il fascicolo a seguito dell'esposto è stato aperto, ma non solo per incendio: ci sono anche le accuse di omicidio, istigazione al suicidio e omicidio del consenziente. Oltre a quella di aver appiccato l'incendio. Sotto accusa lei, Valentina Pitzalis. Il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale è stato rispettato, con l'apertura di vari possibili scenari per la ricostruzione di ciò che accadde la notte dell'11 aprile 2011.
La notizia ha raggiunto la Pitzalis mentre si preparava a partecipare al Festival del Cinema di Venezia: "Ben venga l'inchiesta", ha detto ai giornali cartacei, "finalmente così si farà chiarezza sulle accuse che mi vengono rivolte, che bruciano più del fuoco".