CAGLIARI. "Bisogna chiudere porti e aeroporti per difendere la Sardegna". Questo lo spirito della lettera inviata dal presidente della Regione Christian Solinas al ministro dei Trasporti Paola de Micheli. Una missiva con la quale si ribadisce per la terza volta la richiesta di misure speciali avanzata nei giorni scorsi. Perché continuano dalla Penisola gli arrivi nelle seconde case, soprattutto nelle località sui litorali,
In particolare - scrive Solinas - per quanto riguarda i collegamenti marittimi degli scali sardi da e verso i porti della Penisola, si propone la sospensione di tutto il traffico passeggeri, mantenendo operativo il solo traffico merci su unità di carico isolate (semirimorchi, container), non accompagnate. Può essere prevista una deroga per i soli passeggeri che, per dimostrate e improrogabili esigenze sanitarie o di servizio pubblico, siano esplicitamente autorizzati a viaggiare sulle navi dall’Autorità Sanitaria Regionale. Analogamente, l’aeroporto di Cagliari dovrà rimanere aperto solo per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola, per i soli voli autorizzati dalla medesima Autorità Sanitaria Regionale. Si tratta di misure drastiche, per quanto temporanee, ma necessarie a tutelare al meglio la salute pubblica e contenere la diffusione del nuovo CoViD -19”.
Per l'Isola la criticità è duplice. “Da un lato, infatti, il numero di posti/letto presenti e attivabili nei reparti a ciò dedicati ed il personale medico e infermieristico specializzato non possono reggere un eventuale picco di contemporaneità nella domanda di assistenza per patologie respiratorie acute", sostiene il governatore, "Dall’altro, la particolare condizione di insularità e distanza dal resto della Penisola rendono difficoltoso il ricorso alla solidarietà tra regioni confinanti come sulla terraferma”.
La Regione ha già richiesto più volte, a scopo preventivo, misure drastiche di chiusura temporanea del traffico passeggeri sia con modalità aerea che navale, limitando al servizio minimo essenziale aereo in caso di urgenze o comprovate necessità il collegamento con la Penisola. “Nonostante l’adozione del decreto dell'11 marzo 2020, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale”, che ha introdotto disposizioni stringenti sulla circolazione delle persone e sulla chiusura di numerose attività, continuano a pervenire preoccupate segnalazioni dagli enti locali circa l'arrivo sui propri territori di non residenti soprattutto nelle seconde case del litorale, che potrebbero rappresentare un potenziale veicolo di contagio”, ribadisce il presidente nel documento. Pertanto, “pur avendo adottato specifiche ordinanze di contenimento e di obbligo di isolamento domiciliare fiduciario, appare opportuno richiedere ancora una volta - vista la peculiare condizione insulare - misure speciali per la Sardegna fino al 3 aprile 2020”.