L'evasione di massa dal carcere di Foggia
CAGLIARI. “Stanno arrivando in Sardegna i detenuti dalle zone rosse, li portano dopo le proteste”. La ha denunciato quest sera, prima che tutta Italia venisse definita zona protetta (QUI LA NOTIZIA) il coordinatore regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria Sandro Atzeni. A Uta, il penitenziario Ettore Scalas era presidiato da mezzi della polizia penitenziaria, parcheggiati nella rotatoria di fronte all'istituto, sulla strada che collega la zona industriale di Macchiareddu con l'oasi del wwf di Monte Arcosu. “Normali controlli”, hanno detto gli agenti, che hanno impedito di scattare foto o realizzare video.
“Nelle carceri della Sardegna si è provveduto alla chiusura degli ingressi dei detenuti”, spiega Atzeni, “chiusure dei colloqui e attualmente sono in arrivo in Sardegna i detenuti provenienti dalle zone rosse per la protesta, è necessario potenziare le strutture con i dispositivi di protezione”. Secondo la denuncia di Atzeni, la polizia penitenziaria in molti istituti sarebbe sprovvista dei dpi ( dispositivi di protezione individuale).
Il timore dell'arrivo di detenuti dalla Penisola è condiviso dal deputato di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda e dal collega di partito in consiglio regionale Fausto Piga:
“Drammatica la situazione che vede protagoniste, in queste ore, le carceri italiane. I detenuti, infatti, stanno dando vita a delle vere e proprie rivolte causa mancati colloqui con parenti e famigliari dovuti alle normative relative al coronavirus e, gli agenti della Polizia Penitenziaria - trovandosi in piena carenza di organico e dotazioni - stanno cercando in tutti i modi di sedare tali rivolte”, hanno dichiarato, "Paradossale, quanto sta accadendo nell’isola - proseguono gli esponenti di FdI - dove, ancora oggi, arrivano in regione i detenuti trasferiti da tutta Italia, anche dalla cosiddetta Zona Rossa, aumentando così i rischi da contagio virus che ormai sta colpendo l’intera nazione”.