CAGLIARI. E uno. Dopo sette anni sono finiti i lavori perla nuova stazione dell'Arst in piazza Matteotti. Almeno all'interno. C'è da rimettere a posto la facciata ma, per ora, si si può accontentare di questo passo compiuto dopo quasi 2400 giorni dall'apertura del cantiere. Durato esattamente dieci volte il tempo previsto nel 2013. Restano da risolvere tutte le altre criticità di piazza Matteotti, questo spazio bloccato nel degrado dall'intreccio di competenze di vari enti. Lo snodo fondamentale potrebbe essere l'avvio dei lavori per la realizzazione del tratto della metropolitana leggera che attraverserà via Roma sulla corsia dei bus. Ma anche per quello – un altro maxi lavoro dell'Arst – i ritardi si sono accumulati. Nell'attesa, la piazza cade a pezzi. È recente il piazzamento da parte della polizia municipale di una transenna che impedisce il passaggio dei mezzi pesanti, gli unici che la utilizzavano, sulla corsia più interna lato stazione Arst: si è aperta una voragine. Sotto gli storici ficus sono rimaste abbandonate le recinzioni utilizzate per il cantiere sperimentale avviato proprio per studiare le antiche piante. La sperimentazione è finita, il degrado resta.
L'altra sponda, stazione dei treni: Rfi aveva assicurato che l'intervento sulla facciata, bloccato da un contenzioso con l'impresa, sarebbe ripartito nel giro di qualche giorno. Era metà novembre, tutto è come allora: la stazione è brutta e ingabbiata. C'è poi lo sfregio dell'ex Moderno: la casa dello studente più inutile della storia dell'Ersu di Cagliari. Vanno avanti lavori di manutenzione, per evitare crolli, ma la riapertura è data per impossibile. O quasi. E adesso campeggiano a tempo indeterminato anche le impalcature sull'angolo a sud ovest di palazzo Bacaredda. Ok la stazione dell'Arst, ma quanto è brutto l'ingresso occidentale della città di Cagliari.