CAGLIARI. Il consiglio regionale della Sardegna non si riunisce da 25 giorni. L'ultima seduta risale al 21 dicembre, quando durante una riunione fiume è stata approvata una interpretazione autentica delle norme sulle nomine del dirigenti regionali, accompagnata da un ordine del giorno sul caro tariffe per il trasporto merci via mare. Certo, c'erano le vacanze di Natale di mezzo. Ma andando a ritroso nel calendario delle riunioni della massima assemblea sarda i cerchi sulle date non sono tanti. Anzi.
Nell'ultimo mese del 2019 le convocazioni sono state tre: oltre a quella del 21, gli onorevoli si sono trovati in aula il giorno prima e il 18. Bisogna risalire a tre settimane prima, al 29 novembre, per rivederli al lavoro. E, sempre a novembre, i giorni di attività dell'aula sono il 6 e il 5: tre in 30 giorni. L'exploit si registra a ottobre, con sei sedute. A settembre invece il ritmo è sempre di tre al mese. Come ad agosto. C'è da dire che mentre la Sardegna era dominata dal solleone l'incontro si è tenuto il 7 agosto e la riunione successiva era arrivata solo il 12 settembre. Ancora indietro: a luglio 4 sedute. La produttività minima si è registrata il mese precedente: solo due riunioni a giugno. A maggio il dibattito si è concentrato sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Christian Solinas, che ha parlato l'8, poi ben tre sedute dedicate a parlare delle sue parole, per un totale nel mese di 6 riunioni. Aprile è stato il mese dell'insediamento. E della riunione istituzionale per Sa Die de Sa Sardigna. Quindi a fini statistici conta poco. La prossima convocazione? Il 24 gennaio.
“Il buon lavoro non sta solo nella velocità - commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia Francesco Mura - ma nel fare le cose giuste e bene. Il consiglio sta lavorando dai primi giorni dell'anno per leggi come la finanziaria, il Piano casa, la riforma sanitaria e quella degli enti locali, che verranno discusse alla ripresa dei lavori. La macchina amministrativa - continua Mura - non va a rilento se paragonata alla lentezza degli ultimi anni".
Ma dall'opposizione arrivano dure critiche: "I lavori procedono a rilento - attacca la consigliera dei Progressisti Maria Laura Orrù - e non si stanno affrontando i temi caldi per l’isola. Stiamo ancora aspettando delle risposte che però arrivano solo dai quotidiani e questo chiaramente non va bene né per noi né per i cittadini sardi”.