CAGLIARI. Un gruppo di turisti che accerchia un ambulante senegalese in spiaggia, al Poetto, davanti allo stabilimento Le Palmette. Lo vogliono picchiare: il giovane africano li ha appena accusati di avergli rubato uno dei vestiti che mette in mostra. La tensione è altissima. Ma tra il gruppo - pare di campani - e il ragazzo si piazza Marina Cuccu, 57 anni, cagliaritana che da tempo vive a Milano. Li blocca. Ferma l'aggressione razzista. Subito dopo a darle man forte arrivano altri bagnanti cagliaritani: tutti si schierano in difesa del senegalese. Qualcuno chiama la polizia. E torna la calma.
L'episodio, avvenuto questo pomeriggio, è stato raccontato dall'avvocato Giorgio Carta, anche lui cagliaritano ma con studio anche a Roma. Era in spiaggia: "Poco fa, al Poetto, la spiaggia di Cagliari, un gruppo di turisti ha cercato di aggredire un povero venditore ambulante di colore (lo specifico perché per molti la cosa sarebbe determinante) e decine di bagnanti lo hanno impedito, facendo cerchio intorno alla vittima. Oggi sono molto orgoglioso di essere un cagliaritano".
Orgoglioso, l'avvocato. È certa di aver agito nel giusto Marina Cuccu: "Ma torno a Cagliari e devo assistere a queste scene?", si chiede sconcertata. E racconta: "Questi energumeni, dall'accento per me erano campani, hanno rubato il vestito. Ho visto la scena: le donne hanno fatto finta di provarsi alcuni abiti e ne hanno fatto sparire uno. Il ragazzo se n'è accorto, si è lamentato. E quelli, coperti di catene e monili d'oro, lo volevano pestare. Mi sono messa in mezzo senza pensarci due volte", spiega ancora la donna, "e una di loro mi ha minacciata con il tubo dell'ombrellone. Mi hanno poi raccontato che quando il senegalese è riuscito ad allontanarsi si è creata una 'muraglia' di cagliaritani a proteggerlo". A confortare il giovane straniero anche un bagnino dello stabilimento: "In arabo", continua la Cuccu, "gli ha spiegato che ci sono anche italiani che si comportano male".