Il momento in cui il missile colpisce il convoglio che trasportava Soleimani
CAGLIARI. Ancora non è chiaro se, quanto e come le basi militari della Sardegna verranno coinvolte nella grande mobilitazione delle forze armate innescata dalle tensioni in Medio Oriente a seguito del blitz americano nel quale è stato ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani. Ma c'è chi mette le mani avanti e, con uno schieramento preventivo, convoca una manifestazione davanti all'aeroporto militare di Decimomannu. La chiamata arriva dagli indipendentisti di Liberu: il sit-in è previsto sabato 10 gennaio alle 10,30. Ecco la comunicazione.
Ancora una volta la Sardegna si ritrova, suo malgrado, in primo piano negli scenari di guerra. L’allerta diramata a tutte le basi militari italiane, con l’inizio degli spostamenti di aerei da guerra verso le basi nel sud Italia e verso le numerose strutture militari italiane presenti in Sardegna.
Mentre gli eserciti occidentali affilano le armi per riorganizzare e rimodulare la loro ingerenza nel Nord Africa e nel Medio Oriente, la nostra terra si ritrova ad essere nuovamente piattaforma di guerre a noi estranee, per aggressioni che il nostro popolo non vuole e che non condivide assolutamente.
Non accettiamo guerre di aggressione da parte di chiunque nei confronti di chicchessia, qualunque sia la motivazione di volta in volta accampata come “necessaria” e abbellita dai più accattivanti e pacifici propositi. La guerra è guerra, genera solo morte e distruzione, migrazione di milioni di persone disperate, fame e miseria per i più poveri, profitti grondanti di sangue per i ricchi.
Noi Sardi rivendichiamo il diritto di vivere in pace sulla nostra terra, di vivere del nostro lavoro tessendo relazioni di amicizia e concordia con tutti i popoli del mondo.
Non riconosciamo nessuna validità alle motivazioni che vengono addotte per creare il consenso verso probabili interventi bellici, perciò chiediamo al Consiglio Regionale della Sardegna una formale e simbolica dichiarazione di indisponibilità dell'intero territorio sardo per operazioni di guerra, chiediamo che tutti i consigli comunali si esprimano con una dichiarazione di condanna verso qualunque partecipazione ad un conflitto, e chiediamo a tutto il popolo sardo di unirsi alla protesta, che divampa nel mondo intero, contro i nuovi propositi di guerra dell’Occidente.
Per gridare forte la nostra contrarietà alla guerra si terrà un sit in davanti alla base militare di Decimomannu, da cui partono gli aerei della Nato per le missioni di guerra.