CAGLIARI. Ci sono voluti due anni per riaprire il Bastione al pubblico. E dopo soli quattro mesi dall’inaugurazione ufficiale, avvenuta il 28 aprile scorso, dopo i lavori “infiniti” si fa già la conta dei danni. Non solo atti vandalici ma anche problemi di “fragilità” delle sedute in granito, che, come testimoniato dagli ultimi episodi, cedono facilmente: ieri l’ennesimo scempio ai danni della terrazza appena riaperta. Alcuni turisti sono saliti sulle lastre di granito, piazzate lungo il muro di Saint Remy, per farsi un “selfie” con vista sul panorama, e un pezzo della seduta ha ceduto. E non è la prima volta. Pochi giorni dopo la riapertura ufficiale, il 2 maggio, un altro pezzo di seduta, accanto alle gradinate del De Candia, era crollato per lo stesso motivo.
L'intervista all'assessore comunale ai Lavori pubblici Gianni Chessa e il servizio dal Bastione
L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Cagliari, Gianni Chessa, ha assicurato che le lastre crollate verranno presto sostituite, ma sul sistema di vigilanza tanto reclamato dai cittadini dichiara: “Stiamo cercando di attivare una convenzione con la vigilanza, ma sostenere un monumento di tale portata ha dei costi elevati. Purtroppo il senso di inciviltà, che sia in buona fede o meno, non si può controllare, dobbiamo quindi chiarire se spendere dei soldi per mantenere un Bastione di valore internazionale. Dovremo chiedere al Soprintendente se ci consente di mettere un accorgimento tecnico per rinforzare le lastre, ma il monumento è vincolato quindi non si può compromettere la pietra. Bisogna trovare una soluzione”.
E commenta anche l’inciviltà di turisti e non, che salgono sulle lastre di marmo: “Sostituiremo le lastre, come abbiamo fatto già in precedenza. Sono delle “ragazzate”, fatte probabilmente in buona fede, e non si può sanzionare chi sale sopra le sedute. Si possono denunciare solo se si beccano sul fatto. Però a volte dovrebbe prevalere in ciascuno di noi il senso di civiltà”.