CAGLIARI. “Pronti a nuove proteste e ad azioni legali per chiedere un risarcimento danni per tutti i pazienti costretti a utilizzare i nuovi panni scadenti”. Parole di Teodoro Rodin, presidente dell’Anmic, associazione nazionale mutilati e invalidi civili, che riceve almeno una segnalazione al giorno da parte degli utenti costretti a utilizzare panni e traverse per incontinenti forniti dall’Ats.
Gli utenti lamentano dal primo novembre problemi legati alla scarsa qualità dei panni e al metodo di consegna (prima si dovevano ritirare in farmacia e ora vengono consegnati a domicilio) che viola la privacy delle persone. Nessuna novità da quando l’Ats, una settimana dopo l’attivazione del servizio, ha assicurato l’avvio di un’indagine interna e “tutte le procedure previste di verifica da parte della centrale di committenza e tutti gli ulteriori accertamenti del caso” e che avrebbe avviato “tutte le procedure affinché l'utenza possa restare soddisfatta del servizio erogato".
Da quel giorno è passato quasi un mese. Cresce il numero di lamentele dei pazienti (in tutto sono 40mila i destinatari del servizio, appaltato per circa 30 milioni) man mano che finiscono le scorte della vecchia fornitura e si è costretti a passare alla nuova, cresce sempre di più. E c’è chi addirittura, pur di non usare i nuovi panni, preferisce comprarne di nuovi di tasca propria. “Abbiamo mandato una segnalazione all’Ats”, ha spiegato Rodin, “chiediamo di trovare una soluzione, di rivedere il contratto, in tempi brevi, se non riceveremo una risposta, è possibile che attiveremo un’azione legale per chiedere e ottenere il risarcimento danni”.