CAGLIARI. Amanita phaolloides, omphalotus olearius, boletus pulchrotinctus: sono simili a specie commestibili, sono tossici. E possono uccidere. Autunno, stagione di funghi. E tanti in Sardegna si improvvisano cercatori e consumatori. Ma a volte la passeggiata nel bosco va a finire male, dopo il pasto. Disturbi gastrointestinali, nel minimo, vomiti irrefrenabili se va male, morte se va peggio. Sono queste le conseguenze dell'ingestione di funghi senza che se conosca la specie o il grado di commestibilità. Il modo migliore per evitare intossicazioni? Portare i funghi all’esame dei micologi esperti, che identificano la specie e lo stato del fungo.
"I funghi del genere Amanita", ha spiegato Serafina Corrias micologa al Sian di Cagliari, "quando sono giovani li troviamo sotto forma di ovuli, quindi si può confondere facilmente l'Amanita phalloides, mortale, con l'Amanita caesarea, prelibato".
A Cagliari gli esperti sono a disposizione, gratuitamente, dalle 8 alle 10 al Mercato di San Benedetto e dalle 13 alle 14 in via San Lucifero 77. Alla fine del controllo verrà rilasciato un certificato di idoneità al consumo se la partita di funghi è ritenuta commestibile. E, insieme ai dati del richiedente, la località e la data di raccolta, vengono disposte le raccomandazioni per la cottura della specie di fungo identificata.
"I funghi che ci portano i privati", ha spiegato Massimo Loi micologo al Sian di Cagliari, "non vengono solo classificati, ma analizzati da un punto di vista dello stato di conservazione perché spesso ci portano funghi commestibili, ma alterati, invasi da parassiti, vecchi e, se consumati, possono intossicare".