ROMA. Il ministro dei Trasporti Paola De Micheli non si presenta. Un suo sottosegretario nemmeno. Così a rispondere alla Camera sulla spinosissima questione del futuro della continuità territoriale marittima della Sardegna si presenta un sottosegretario, ma all'Ambiente, Roberto Morassut, che no può fare altro che leggere una relazione sulla quale niente sa e, soprattutto, non dà soluzioni né prospettive. "Un atteggiamento vergognoso e offensivo", è il commento furente di Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d'Italia che oggi si aspettava una discussione intorno alla sua interpellanza sui collegamenti marittimi. La convenzione sulla continuità - che garantisce a Tirrenia-Moby 72 milioni di euro l'anno - scade il 18 luglio. In vista non c'è alcun bando per l'assegnazione delle rotte, l'ipotesi di una proroga del regime attuale è stata già stroncata dall'Antitrust. Il rischio: Sardegna affidata al libero mercato, con le compagnie che non avranno alcun obbligo sui prezzi scontati né sulla garanza dei collegamenti. Ma pare che a Roma il tema non sia considerato prioritario.
“Oggi è stata una giornata emblematica per descrivere alcune forze di Governo. Non solo non si presentano in Aula né il ministro né i suoi sottosegretari, ma delegano il Sottosegretario dell'Ambiente Morassut che si è limitato a leggere una risposta relativa alla relazione della direzione generale per la ‘Vigilanza sulle Autorità portuali e per il trasporto marittimo’ che altro non fa se non elencare le procedure burocratiche che bisogna seguire secondo le normative europee e nazionali”, è l'accusa di Deidda.
Che prosegue: "Giudico vergognoso e offensivo l'atteggiamento della De Micheli e dei suoi collaboratori, che snobbano il tema della continuità territoriale marittima della Sardegna e, senza essersi mai degnati di rispondere alle interrogazioni, fuggono anche da un confronto diretto. Gli esponenti del governo Conte competenti in materia sono irraggiungibili anche per l'assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde. Il ministro, prosegue il deputato di FdI, “deve chiedere scusa per la mancanza di rispetto non solo al sottoscritto e al suo gruppo ma a tutti i sardi che meritano chiarezza e un sistema economico e confortevole per viaggiare, essendo per l’Isola una necessità improrogabile. Alle famiglie, agli emigrati, agli autotrasportatori che non trovano posto e subiscono aumenti ogni anno e tutti gli italiani che vogliono arrivare in Sardegna, è doveroso dare una risposta, ora”.