ORISTANO. La scoperta di più di un punto di innesco per entrambi gli incendi aveva fatto pensare alla mano di qualche incendiario. Ma avrebbero imboccato un'altra pista le indagini condotte dagli inquirenti del Corpo Forestale della Sardegna sui due devastanti roghi che hanno trasformato in inferno la campagne di Bosa e la pineta della marina di Arborea, nella notte fra martedì e mercoledì: l'ipotesi è che le fiamme abbiano avuto origine colposa. Potrebbero essere partite a causa di qualche abbruciamento di stoppie o rami tagliati sfuggito al controllo di chi l'aveva fatto partire. Il forte vento di scirocco ha fatto il resto: devastazione a Monte Furru a Bosa e la pineta di Bosa trasformata in un gigantesco braciere. Qui, sul lungomare, oggi si è svolto un sopralluogo dei tecnici della Forestale, accompagnati dalla sindaca Manuela Pintus: è emerso che molti degli alberi e i loro grossi rami, a causa del fuoco, sono a rischio caduta. È stato consigliato di evitare di addentrarsi nella zona (QUI LA NOTIZIA).
Le indagini proseguono e i primi elementi raccolti dalla Forestale, che indaga su quella notte infernale, potrebbero arrivare a breve sul tavolo dei pm di Oristano, competenti per territorio. E non è detto che salti fuori il nome di un incendiario volontario, ma quello di uno o più incoscienti che hanno accesso dei fuochi nonostante il divieto fino al 30 ottobre e al vento fortissimo di quella sera.
Inferno a Bosa e Arborea, ipotesi colposa: incendi partiti per incoscienza?
- Redazione
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