CAGLIARI. Avevano costruito la loro rete di spaccio nei paesi della Trexenta, da Senorbì a Ortacesus fino a Guasila e San Basilio. E gli “affari”, tra hashish, marijuana e cocaina, li facevano soprattutto fuori da una scuola, l’istituto superiore Einaudi di Senorbì. I clienti? Studenti, spesso giovanissimi. Tanto che era scattata anche una perquisizione all’interno della scuola.
È da qui che è partita l’indagine, che va avanti dal 2018, su un gruppo esteso di spacciatori che operava in diversi paesi. I carabinieri di Dolianova e delle stazioni locali hanno sorvegliata a lungo la zona e, nelle ultime settimane, i sospetti sono diventati certezze. Undici persone sono state denunciate per detenzione di stupefacente. Un giovane, invece, è finito in manette perché trovato in possesso di armi. È Edoardo Porcu, 24 anni, di Ortacesus.
I carabinieri sono arrivati a lui dopo un’attenta indagine: uno del gruppo sospettato, secondo gli investigatori, avrebbe avuto delle armi in casa e le avrebbe potute usare da un momento all’altro. Così è scattato il blitz. Nella casa di Porcu i militari hanno scoperto una pistola modificata calibro 22 e una scacciacani, nascoste in un materasso. Per il 24enne si sono aperte quindi le porte del carcere di Uta. L’accusa è di detenzione illegale di armi. L’attività investigativa, intanto, continua per chiarire il collegamento tra il giovane e i presunti spacciatori della zona
Rete di spaccio e armi nella Trexenta, la droga finiva nella scuola: un arresto e 11 denunce
- Marzia Diana
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