CAGLIARI. Dalla produzione degli attuali 149 milioni di litri a 230 milioni. L'Ichnusa raddoppia senza passare dalla Via. La Regione ha deciso di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale la richiesta di ampliamento dello stabilimento Heineken di Macchiareddu, zona industriale di Assemini, dove viene prodotta la bionda più famosa della Sardegna.
Il consumo era già di tutto rispetto quando le bottiglie con i quattro mori venivano servite in bar e tzilleri dell'Isola. Ma quello era solo il principio. Perché adesso Ichnusa è un marchio internazionale ed è possibile trovarne una bottiglie in molte capitali d'Europa. Così ecco che gli amministratori della società, a maggio scorso, hanno presentato il progetto per ingigantire gli impianti e arrivare all'impressionante produzione di 40 litri al secondo. Tra le linee guida della pianificazione c'è anche la riduzione dell'impatto ambientale della produzione. Un elemento che è stato valutato positivamente dagli uffici che dovevano evadere la pratica. L'intervento prevede l'installazione di nuovo compressore d'aria, di una nuova caldaia a Gnl e di una centrale, oltre alla realizzazione di nuove linee.
Sono arrivate alcune raccomandazioni da parte dell'ufficio di tutela del paesaggio, che ha chiesto che lo stabilimento sia circondato da piante ad alto fusto per ridurre l'impatto visivo. Ma si tratta di questioni marginali. Così la giunta regionale guidata da Christian Solinas ha approvato il piano, esentando Heineken dalla lunga procedura di valutazione di impatto ambientale. Adesso bisogna solo aspettare l'inizio dei lavori e, col nuovo impianti a pieno regime, si prospettano anche nuovi posti di lavoro. Oltre a un'ondata di birra di portata doppia rispetto a quella attuale.