CAGLIARI. "Non era favorevole all'istituzione della commissione d'inchiesta, e non sono convinto della sua indispensabilità nemmeno adesso": l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu attacca così il suo intervento in consiglio regionale sullo stato di insolvenza dell'Aias, associazione italiana assistenza spastici. Un ente privato sull'orlo del fallimento, con oltre 1300 dipendenti (che non ricevono stipendi da 11 mesi) e oltre 3000 assistiti. L'associazione sostiene di vantare crediti milionari nei confronti della Regione ma dai lavori della commissione è emerso che il dovuto per prestazioni eseguite e non pagate ammonterebbe ad appena 1,6 milioni di euro e che sono stati erogati 107 milioni in 5 anni.
"Sas Domos", ha precisato, parlando dell'entità istituita dalla precedente giunta per sostituire Aias, "era una sperimentazione gestionale: trattiamola per quello che era. L'abbiamo bloccata per valutarla, non l'abbiamo uccisa: i soldi sono ancora lì, ma non è pensabile che tutti i dipendenti di Aias passino dal privato al pubblico tout court ".
Polemiche, in aula, per l'assenza del presidente della Regione Christian Solinas. "Ma io ho avuto pieno mandato da parte sua per trovare soluzioni". E fa un passaggio cruciale sulla trasparenza dei conti di Aias: "Si tratta di una Onlus, non sono obbligati a presentare bilanci a nessuno. Abbiamo dovuto forzare per averli. Per lo stesso motivo è difficile che venga fatta fallire, a meno che non si dimostri che Aias ha agito come attività commerciale"
"Noi", ha proseguito Nieddu, "stiamo pensando da sei mesi a come risolvere il problema di Aias. La soluzione che abbiamo in mente è già avviata. Una soluzione finalmente definitiva della problematica di Aias ma", ha aggiunto Nieddu, "non è questa la sede per spiegare il percorso. La soluzione garantirà la continuità dell'assistenza e, per quello che sarà possibile, i livelli occupazionali. Ma non dobbiamo commettere gli errori del passato". E metteremo d'accordo tutti, assicura l'assessore. Ma per ora non viene rivelato nulla.