CAGLIARI. Voleva riaccendere il dibattito e c'è riuscito. Il pastore di Siniscola Domenico Carta ha registrato un video che doveva essere "un avviso ai nostri politicanti", per dire che la protesta per il prezzo del latte in Sardegna non si ferma (QUI LA NOTIZIA). Alla fine butta il prodotto del suo duro lavoro sulla strada, chiedendo un intervento perché "la prossima lotta sarà ancora più dura: finora non abbiamo avuto niente". E si scatena il dibattito. A tarda notte arriva un comunicato dell'associazione Più Sardegna che convoca una riunione degli allevatori a Tramatza, previsto per domani mattina alle 10,30. All'ordine del giorno un manifesto di proposte (in calce al pezzo), con un annuncio che spiazza tanti: all'incontro è prevista la "partecipazione dell'assessora dell'agricoltura Gabriella Murgia. È l'unica di cui ci fidiamo e che fin dall'inizio ha dimostrato di stare dalla parte degli allevatori", affermano Valentina Manca, presidente dell'associazione e Giovanni Brodu, Massimo Piroi, Luciano Ghiani e Maria Lavra, allevatori componenti del direttivo, "Tutti gli operatori del comparto devono poter confidare su certezze e non su promesse, in vista dell'approssimarsi della nuova campagna". L'associazione quindi apre alla credibilità della donna che Christian Solinas ha designato per la gestione della crisi: una posizione che lascia sconcertati i leader della protesta di febbraio, Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi.
Chi, invece, ascoltando il discorso di Carta commenta scettico è Fortunato Ladu, uno dei vertici del Movimento Pastori Sardi: "Primo, il latte lo acquistano gli industriali non i politici. Secondo ,il 65 per cento del latte è in mano alle cooperative e quindi ai pastori. Terzo", prosegue Ladu, che con Felice Floris nel 2010 scatenò una delle rivolte dei pastori, "se non la smettiamo di chiedere ai politici di pagare il latte, loro useranno sempre questa arma elettorale. Quarto, non mi interessa che Salvini abbia promesso un euro perché io non ci ho mai creduto. Per ultimo, se siete nelle cooperative, interessatevi affinché si venda a prezzi dignitosi il formaggio perché se continuano a regalarlo non aspettatevi conguaglio".
IL COMUNICATO DI PIU' SARDEGNA
L’associazione “Più Sardegna” lancia un appello all'unità di tutti gli allevatori, convocando un'assemblea generale che si svolgerà a Tramatza (OR) sabato 31 Agosto 2019 alle ore 10,30- sala congressi Hotel Anfora c/o stazione di servizio della ESSO,con la partecipazione dell'Assessora dell'Agricoltura dott.ssa Gabriella Murgia.
All'ordine del giorno la condivisione della proposta di soluzione della vertenza:
"Un contratto triennale garantito dalle parti politiche che preveda, demandando alla libera contrattazione delle parti tutte le restanti condizioni:
- la formazione del prezzo del litro di latte ovicaprino utilizzando come base di calcolo, il valore medio del costo di produzione, determinato da ISMEA in € 1,12 /litro iva esclusa, ed indicando quale parametro fisso, nella determinazione del suo costo di produzione, il valore della prestazione giornaliera dell'operatore della filiera del latte e dei suoi collaboratori familiari,stabilendolo nella misura minima di 0,60 €/ litro
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La proposta è dall’associazione “Più Sardegna – movimento degli operatori e dei consumatori della filiera agro alimentare della Sardegna, che chiede di poterla condividere con tutti gli allevatori della Sardegna, facendo un appello all'unità di intenti.
Per questo motivo è stata indetta una assemblea generale, che si svolgerà a Tramatza (OR) sabato 31 Agosto 2019 alle ore 10,30, con la partecipazione dell'Assessora dell'Agricoltura dott.ssa Gabriella Murgia.
" E' l'unica di cui ci fidiamo e che fin dall'inizio ha dimostrato di stare dalla parte degli allevatori, affermano Valentina Manca, presidente dell'Associazione e Giovanni Brodu, Massimo Piroi, Luciano Ghiani e Maria Lavra, allevatori componenti del direttivo.
Tutti gli operatori del comparto devono poter confidare su certezze e non su promesse, in vista dell'approssimarsi della nuova campagna.
Vogliamo condividere con tutti gli allevatori le nostre proposte, che sono per tutti, e definire con atti concludenti il lavoro avviato dai gruppi spontanei, come noi senza bandiera, unendo gli sforzi per il raggiungimento dell'obiettivo comune.
Per questo, proponiamo la formazione di un unico direttivo regionale che rappresenti l'intera categoria in modo compatto ed unitario che porti avanti con forza, nei tavoli tecnici e della programmazione, l'idea di un contratto triennale, che sia fondato sulla certezza del riconoscimento del valore della prestazione quale elemento fisso e non modificabile dalle fluttuazioni del mercato, che stia alla base del costo di produzione del latte.
La proposta prevede:
- che in un ottica di mercato, da un punto di vista imprenditoriale non vi possano essere differenze tra i soggetti privati e le cooperative, mentre la tutela della posizione dell'operatore della filiera e dei suoi coadiuvanti familiari, deve essere garantita in eguale misura.
- l' introduzione ed adozione di un'unica tipologia di contratto di durata triennale, che sia valido per tutti i trasformatori industriali e privati della Sardegna, che dovrà contemplare, obbligatoriamente, ai fini della formazione del prezzo finale della materia prima, riconosciuto all'allevatore per il triennio di validità, i seguenti elementi:
a)-il parametro fisso ed inderogabile,rappresentato dal valore della prestazione dell'operatore, determinata in 0,60 €/litro (equivalente al 42% del costo di produzione del latte stabilito da ISMEA in 1,43 €/litro, per le aziende medie della Sardegna, rappresentanti il 75% del numero totale) (vedi studio allegato);
b)- il costo di produzione del latte ovi-caprino, che in Sardegna ISMEA ha determinato come valore medio, in € 1,12 /litro iva esclusa, utilizzabile per la formazione del prezzo del litro di latte, demandando alla libera contrattazione delle parti tutte le restanti condizioni.
Conseguentemente, il prezzo del litro di latte determinato dall'accordo delle parti, non potrà mai essere inferiore al valore medio del costo di produzione del latte indicato alla base della trattativa (1,12 €/litro iva esclusa), che avrà validità per il triennio di validità del contratto e costituendone la parte variabile, potrà essere parzialmente rideterminato al momento del rinnovo sulla base dell'eventuale nuovo valore stabilito da ISMEA.