CAGLIARI. Ancora una settimana di lavori e, prima della stagione delle piogge, dovrebbe essere ultimato il tunnel che collega via Ampere con il canale di Terramaini: uno sbocco che dovrebbe mitigare il rischio idrogeologico che affligge Pirri. Questa, almeno, è la speranza di amministratori comunali e residenti. Già ieri si è vista l'ennesima dimostrazione di quello che succede ogni volta che sulla zona tra piazza Italia e la cantina sociale di Monserrato si abbattono piogge forti: strade allagate, trasformate in fiumi, e la forza dell'acqua che invade tutta la conca naturale che un tempo era una palude.
Dice il detto: l'acqua ha memoria, e torna dove è sempre passata. L'opera idraulica, per la cui realizzazione sono stati necessari sette mesi, dovrebbe servire a fargliela perdere un po', quella memoria, e a convogliarla dove non può fare danni.
I lavori sono stati interamente finanziati dalla Galleria Commerciali Srl, proprietaria della mura di quella che un tempo si chiamava Città Mercato, passata ad Auchan e ora a Conad. Sono costati 2,7 milioni di euro e hanno costituito la conditio sine qua non per il richiesto ampliamento del centro commerciale. Gli studi geologici hanno dimostrato che tutta l'area è alluvionale, con i flussi che durante le piogge arrivano impetuosi persino da piazza d'Armi. Qualunque intervento edilizio importante, quindi, doveva passare dall'eliminazione del tappo che crea gli allagamenti, individuato proprio in via Roberto Pisano, accanto alla sede di Is Gas. Qui è stato realizzato lo scavo per il tunnel. Che presto, viste le previsioni nel medio e lungo termine, dovrà passare la prova del fuoco. Anzi, dell'acqua.