ROMA. "Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido". Così il segretario del Pd Zingaretti espone le intenzioni del suo partito dopo l'incontro con Mattarella al Quirinale. "Ci vuole un' ampia base parlamentare che ridia speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni lo sbocco naturale della crisi sono le elezioni, alle quali il Pd è pronto".
"Il Pd - continua Zingaretti - ritiene utile provare a costituire un governo di svolta per il quale abbiamo indicato i primi non negoziabili principi. Primo fra tutti la riconferma della vocazione europeista".
Nel frattempo va avanti il secondo giorno di consultazioni al Colle: dopo Fratelli d'Italia e Pd, sono iniziate le consultazioni del presidente della Repubblica con Silvio Berlusconi, di Forza Italia, e nel pomeriggio, dalle 16 in poi sarà la volta di Lega e M5S.
Dopo il primo giro di incontri di ieri, dove si è delineata l'intenzione di appoggiare l'unione Pd-M5S per evitare il voto in autunno, Mattarella è stato chiaro: la parola d'ordine è "fare presto" per evitare l'esercizio provvisorio. E intanto tramonta l'ipotesi di un governo Conte-bis, per i famosi "5 punti" indicati da Nicola Zingaretti. La pedina "Conte", di certo, non rientra nei piani del segretario del Pd, che ha ribadito: "Il M5S accetta questi punti o fa saltare il banco e se ne prende le responsabilità. Il premier di un governo Pd-5S deve essere un uomo di Stato".