CAGLIARI. “Pronto ad andare in Aula anche il giorno di Ferragosto se il presidente Michele Pais, sentiti i capigruppo, decidesse di convocare il Consiglio regionale per avere chiarimenti sulla vicenda degli accantonamenti”, Così ha detto il presidente della Regione Christian Solinas sulla complessa vertenza con lo Stato legata ai fondi che la Sardegna deve versare nelle casse nazionali.
La polemica era stata sollevata dall'opposizione in consiglio regionale che, con la crisi di governo di Roma, aveva definito carta straccia gli accordi raggiunti nei giorni scorsi dalla Solinas e dall'assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino: "Ora è necessaria chiarezza in vista della prossima legge di stabilità regionale che, senza una risposta da Roma, rischia di essere di lacrime e sangue", avevano denunciato dal centrosinistra, Stando a quanto ci è stato raccontato in aula a settembre sarebbero dovuti arrivare i primi 153 milioni sugli accantonamenti e successivamente, nella legge di bilancio dello Stato, l’intervento sarebbe diventato strutturale anche con contributi in conto investimenti nel settore sanitario, nella viabilità e nei trasporti per comprensivi 714 milioni di Euro. Tutta carta straccia che vale, ne più ne meno, come un assegno scoperto o come la fontana di Trevi venduta da Totò".