CAGLIARI. A Cagliari viene tutelata con un vincolo paesistico una spiaggia che non esiste più. E il Porto canale - totalmente abusivo - resta senza autorizzazioni perché la Soprintendenza si oppone a ogni sanatoria. Risultato: tutto resta bloccato. È un quadro surreale quella che il sindaco di Cagliari si trova a dover descrivere al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte in una lettera inviata in vista dell'incontro convocato per domani a Roma, per cercare una soluzione alla devastante crisi che ha distrutto il porto industriale, con centinaia di posti di lavoro cancellati con un colpo di spugna.
Due le criticità principali descritte dal primo cittadino. Innanzitutto, il vincolo imposto nel 1963 - mai cancellato - con la "Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja, in Cagliari". Lì'Autorità portuale ha più volte chiesto che i limiti venissero spostati all'esterno delle dighe foranee, anche perché con la costruzione del Porto canale "non è più presente". Ma il Mibact non ha mai corretto niente. E cento milioni milioni di euro sono bloccati.
In più, c'è la vicenda delle autorizzazioni paesaggistiche cancellate: il Porto canale, con doppia sentenza, è stato dichiarato abusivo. È stato attivato un procedimento che rilascerebbe la autorizzazioni "ora per allora". Una sanatoria, in sostanza. Ma la Soprintendenza di Cagliari ha annunciato un ricorso.
Truzzu chiede quindi che Conte intervenga per sbloccare la situazione. Anche perché lo stallo al porto canale blocca anche lo sviluppo del porto storico, dal quale dovrebbero essere trasferiti dei servizi. E se la tutela del paesaggio è un valore, vista a situazione, c'è anche quella del lavoro.
“Servono investimenti per dare al Porto di Cagliari le infrastrutture necessarie ad intercettare il mercato globale del trasporto su nave, meno burocrazia, nuove gru ed una politica di promozione”: queste le soluzioni proposte del Deputato Deidda in risposta all’appello lanciato dai sindacati dei lavoratori ai parlamentari sardi per affrontare la crisi del Porto Canale, il cui concessionario ha annunciato licenziamenti poiché in questi anni non ha raggiunto i vari obbiettivi prefissati nella concessione a causa di una dura burocrazia che impedisce l'avvio della Zona Franca e delle Zes.
Spiaggia inesistente vincolata e niente sanatoria per gli (antichi) abusi: doppia beffa al porto canale
- Redazione
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