CAGLIARI. I processi interni a caccia di responsabili non sono finiti dentro il Movimento 5 Stelle dopo la disastrosa esclusione della lista che sosteneva il candidato sindaco Alessandro Murenu. Gli attivisti cercano colpe. E l'ex sindaco di Assemini Mario Puddu, che tra i pentastellati ha voce in capitolo, cerca di superare il momento difficile, anche se non risparmia una stilettata: "Dispiace davvero e addolora tanto la mancata certificazione del M5S a Cagliari. Quando questo accade, dopo 3 anni di lista certificata, è segnale di grandi e pericolosi passi indietro. Ma per favore, la si smetta di attribuire responsabilità (come prassi diffusa) allo Staff nazionale".
Perché "se ci son comuni che da mesi hanno il proprio candidato sindaco, la lista e il programma elettorale, di contro, ce ne sono altri che hanno atteso che lo Staff, solo negli ultimi giorni disponibili, si esprimesse per dirimere "discussioni" o attriti, evidentemente i “meriti”, cosi come le responsabilità, sono degli attivisti e portavoce locali". Puddu chiede che si smetta di far volare stracci e ribadisce la sua posizione: quando non c'è accordo Il M5S può stare fermo perché non c'è alcuna necessità di mettere in piedi squadre solo per occupare spazi e poltrone. E aggiunge: "Le occasioni per ripartire non mancano, a partire da un sano attivismo (quello vero, quello spesso trascurato) in questi ultimi giorni di campagna per le europee".