CAGLIARI. Autorità portuale e forze dell’ordine sempre più impegnate nello sviluppo e miglioramento delle tecniche e dispositivi antiterrorismo. “La Sardegna non è un territorio a rischio ma non dobbiamo abbassare la guardia”, afferma Massimo Deiana, presidente autorità portuale Sardegna, questa mattina nel corso di un’esercitazione antiterrorismo. L’operazione ha impegnato anche polizia e Guardia di finanza.
“Il nostro obiettivo è quello di migliorare le nostre tecniche creando strategie più efficaci e meno invasive. Sono settori sempre più delicati. Ci concentriamo molto sull’utilizzo del fiuto dei cani, ottenendo ottimi risultati anche in termine di quantità di ritrovamenti. La novità e che stiamo coinvolgendo anche delle società private per il miglioramento delle tecniche. Queste producono sostanze da impiegare nelle esercitazioni o addestrano gli animali”.
Questa mattina la dimostrazione è stata eseguita dall’unità cinofila della polizia.
L’addestramento. Le unità cinofile presenti in Sardegna sono diverse, sono composte da un conduttore – umano - e un ausiliario, un labrador più efficace per la ricerca di esplosivi rispetto ad altri cani. L’addestramento dei labrador avviene sulla base di un rigido protocollo che prevede dei controlli psicoattitudinali e successivamente si suddivide in due fasi: una conoscitiva, di ricerca e l’altra dettagliata. Nella seconda fase il conduttore presenta al cane i punti dove fiutare. Quando quest’ultimo individua l’esplosivo si siede e si ferma. Solo dopo la ricompensa, in questo caso delle crocchette, si muove. Successivamente intervengono gli artificieri che si occupano dell’esplosivo. In Sardegna la polizia ha tre unità cinofile di questo tipo.