ASSEMINI. Sono stati rintracciati e arrestati per tentato omicidio i due aggressori che all'alba di lunedì hanno accoltellato un marocchino di 25 anni ad Assemini. Si tratta di un uomo, Gianluigi Scalas, trentaquattrenne, e una donna, Denise Sesuru, trentanovenne, entrambi residenti nel paese. Dagli accertamenti investigativi dei militari sono emersi tutti i particolari della lite, poi sfociata in violenta aggressione. Il tutto sarebbe avvenuto all'alba di lunedì, alle 5.30 circa, quando la vittima, un giovane di nazionalità marocchina, in compagnia di due amici coetanei del posto, si sarebbe recato al bar "Pit Stop" di Assemini. Entrato dentro il locale, il giovane sarebbe uscito dopo qualche minuto in compagnia dei due fermati e, come si vede anche dalle immagini di videosorveglianza, ha avuto un'accesa discussione con i due, degenerata in un'aggressione fisica. Durante la lite, la donna poi arrestata, Denise Sesuru, ha estratto un coltello di circa 13cm di lama dalla sua borsetta e approfittando dell’immobilizzazione della vittima da parte del complice, ha sferrato quattro coltellate al dorso del ragazzo, colpendo in particolare nella zona lombare. Il giovane marocchino, cominciando a perdere vistosamente sangue, veniva sostenuto dei due compagni che subito lo facevano allontanare, mentre i suoi aggressori, con fare assolutamente disinvolto, si allontanavano dopo qualche minuto dal luogo del delitto.
A quel punto l'aggredito è stato accompagnato in casa dell’amica, distante poche centinaia di metri dal bar, ma la ragazza, che si era resa conto della gravità delle ferite ha chiamato subito il 118. La vittima è stata quindi trasportata immediatamente in codice rosso presso il pronto soccorso del policlinico di Monserrato dove, dopo aver constatato che una delle coltellate aveva perfino perforato un polmone, veniva immediatamente sottoposta ad intervento chirurgico. I carabinieri della stazione di Assemini, attivati dall'ospedale, hanno sin da subito cercato di ricostruire i fatti, ascoltando in caserma i due amici dell’aggredito e poco dopo rinttacciando i due aggressori. In particolare, durante l’escussione dei due aggressori, i militari notavano un atteggiamento nervoso della donna che, con ancora indosso la borsa rossa della sera prima, si agitava all’interno degli uffici in attesa di essere ascoltata. Per questo i militari hanno proceduto con un controllo della giovane e hanno così scoperto all’interno della sua borsa il coltello ancora intriso di sangue, utilizzato per il ferimento. I due sono stati arrestati e trasferiti nel carcere di Uta.